Fano
di Redazione
Un uomo mite, un insegnante di religione che intere generazioni ricordano per la sua capacità di ascoltare e di dialogare con tutti. Mercoledì 16 febbraio, in Cattedrale, Mons. Giovanni Tonucci ha celebrato le esequie di don Paolo Gramolini (Il Vescovo non ha potuto presiedere la celebrazione per un piccolo intervento agli occhi) che, per diversi anni, ha anche guidato il “Consultorio La Famiglia”.
Preghiera e musica. All’inizio della celebrazione delle esequie, don Marco Presciutti, vicario generale, ha tratteggiato un breve profilo storico biografico. “Voglio sottolineare alcune piccole cose che ho potuto raccogliere frequentandolo un po’ più da vicino in questi ultimi tempi: l’elaborazione della fragilità e imperfezione come grande opportunità dal punto di vista umano e cristiano e il senso di appartenenza alla chiesa e la consapevolezza di un servizio che dura tutta la vita. Quando non riusciva più a pregare il breviario ha chiesto al Vescovo la dispensa. Sentiva che anche la preghiera non è qualcosa di proprio. È della Chiesa, è servizio perché ci aiuta a consumare i giorni per amore, a donare la vita. Da ultimo voglio ricordare l’amore di don Paolo per la musica classica che ascoltava tutti i giorni”. Mons. Tonucci, nell’omelia, ha ricordato che la morte tocca tutti in prima persona, anche i presbiteri.
Consultorio. Don Francesco Pierpaoli, vicario per la pastorale e direttore del Consultorio Associazione La Famiglia, ha ricordato la figura del sacerdote che credeva fermamente nell’ascolto e nella libertà di pensiero. “Abbiamo chiesto a lui – ha sottolineato don Francesco – quando dovevamo ripartire e lui ha saputo ascoltare, suggerire e sostenere, dare continuità alla vita che mai si interrompe ma sempre rinasce e offre nuovi inizi, inaspettati perché a noi è chiesto di continuare a cercarli. Un saluto e un abbraccio grande, colmo di gratitudine e affetto da parte di tutti il consultorio di oggi. Grazie da parte di chi ti conosceva e di chi ti ricorderà sempre”.
Scuola. Anche il professor Samuele Giombi, dirigente scolastico, ha voluto ricordare la figura di don Paolo. Ricordiamo Paolo Gramolini, collega e docente del liceo Nolfi per molti anni. Nel nostro liceo ha insegnato religione, declinando il suo ruolo in modo competente, intelligente e innovativo. Ha sempre dimostrato grande apertura sul piano culturale e umano, capacita di comprendere le problematiche giovanili e disponibilità ad un ascolto illuminato e spesso illuminante. Da uomo di fede e prete, è stato capace di un approccio laico alle questioni, quale si addice tanto più alla dimensione laica della scuola pubblica statale, suscitando stima e rispetto anche in chi non condivideva la sua fede. Dopo il pensionamento, molti di noi hanno avuto occasione di incontrarlo ancora, continuando a trovare in lui ascolto e amicizia offerti con garbo e disponibilità. E la debolezza e fragilità degli ultimi anni non hanno cancellato, ma anzi semmai vieppiù umanizzato, la qualità della sua persona”.