Molto opportunamente, dall’1 al 5 novembre, il Museo Albani ha aperto i battenti delle sale attigue al Duomo di Urbino, primo grande ambiente museale, dove sono esposti importanti capolavori artistici che hanno segnato la storia dell’arcidiocesi, e le Cappelle dell’Oratorio della Confraternita del SS. Crocifisso della Grotta, fondata da padre Gerolamo Recalchi da Verona, situata sotto l’abside della Cattedrale, che sono state oggetto di attenzione e di interesse. Fino al periodo natalizio, tutti i fine settimana (sabato e domenica), il Museo sarà aperto al pubblico. E’ del tutto superfluo sottolineare che si tratta di un’occasione preziosa da non sottovalutare e tanto meno ignorare perché sia gli ambienti che le opere d’arte custodite sono dei tesori immensi da visitare ed ammirare.
Impossibile fare un elenco dei capolavori che il museo custodisce. Non si può tuttavia non ricordare che nelle Grotte del Duomo ci sono quattro cappelle; in quella detta della Resurrezione si trova lo straordinario gruppo marmoreo della Pietà, raffigurante Cristo Morto e la Madonna orante, opera dello scultore fiorentino Giovanni Bandini, detto dell’Opera, che lo realizzò nel secolo XVI. Per tradizione, il Lunedì dell’Angelo, gli urbinati si recavano in visita alle Grotte.