Fano
di Giancarlo Cascioli
Con l’incontro tenutosi il 3 febbraio da remoto la Diocesi ha dato il via a una serie di tre appuntamenti incentrati sull’approfondimento della figura del facilitatore, ruolo cardine nella realizzazione dei gruppi sinodali.
Dopo aver brevemente ricordato le fasi principali e le date di questo cammino, si è passato ad evidenziare le caratteristiche salienti che un buon facilitatore deve avere, tenendo bene a mente come orizzonte di riferimento la domanda fondamentale proposta dal Sinodo universale voluto da papa Francesco: Come si realizza oggi, a diversi livelli quel “camminare insieme” che permette alla Chiesa di annunciare il Vangelo, conformemente alla missione che le è stata affidata; e quali passi lo Spirito ci invita a compiere per crescere come Chiesa sinodale? Il facilitatore, che è una persona che si è messa in gioco e che ha dato disponibilità a contattare gente, organizzare gruppi, riassumere riflessioni, ha a disposizione diversi strumenti per raggiungere questo scopo: le schede articolate su diversi nuclei tematici e costruite tenendo presente 5 diverse “platee” di persone che compongono i gruppi; il metodo della «conversazione spirituale» che facilita l’ascolto reciproco e incoraggia la condivisione; le indicazioni di sintesi tracce precise su come riassumere e strutturare il risultato dell’incontro. Al primo incontro hanno partecipato circa 30 persone collegate da tutte le 4 vicarie. Una partecipazione che rende speranza del fatto che si è capito che un buon cammino sinodale viaggia sulle gambe di persone di ogni parrocchia, ufficio, associazione e movimento, persone che si rendono disponibili a concretizzare il cammino stesso presso ogni realtà che riusciamo a “toccare”: interna ed esterna alla chiesa stessa.