Fano
di Redazione
Nel corso di questo anno scolastico studenti, docenti e dirigenti hanno dimostrato grande forza nell’affrontare una situazione nuova, imprevista e di non facile gestione. Eppure, nello sperimentare la fragilità delle relazioni interpersonali e la precarietà della vita, ciascuno ha potuto riscoprire la bellezza delle piccole cose, quelle che diamo per scontate, vissute nella libertà dei movimenti e nell’incontro con le persone a cui vogliamo bene. In questo lungo periodo tutti ed in modo diverso, abbiamo affrontato tante difficoltà e profondi dolori sentendoci parte di una umanità ferita che nella solidarietà può trovare uno spiraglio di luce e speranza.
Calendario dei ricordi. Ed è proprio nel pensiero della speranza di cui Don Armando è sempre portatore, che gli studenti della classe 3C Grafica e Comunicazione del Polo3, coordinati dalle docenti Tiziana Conti e Anna M. Ucci, hanno voluto offrire al Vescovo di Fano un dono originale, frutto della creatività e delle competenze professionali acquisite a scuola: un “calendario dei ricordi” che documenta il lungo legame di amicizia tra il Vescovo Armando ed il Polo3 in alcuni momenti particolarmente significativi, come l’evento “Una sera con i nobili Petrucci”. Il Vescovo in questi anni non ha fatto mai mancare la sua presenza quando la scuola lo ha invitato ed i ragazzi sono stai felici di accoglierlo per vivere insieme momenti di reciproco ascolto.
Tempo. Perché regalare un calendario? Oltre ad essere un regalo classico di questo periodo, testimonia il tempo che passa e che accompagna la nostra vita, che scandisce le nostre giornate, che ci condiziona in alcune delle nostre scelte, che ci fa riflettere e meditare. Oggi più che mai è necessario riscoprire il valore del tempo ed affidare un nuovo significato ai momenti che fino ad ieri sembravano non averne. E’ dunque ritrovare la sacralità del tempo come prezioso dono di Dio.
In questa circostanza così drammatica di pandemia comprendiamo sempre più l’importanza dei rapporti personali e riusciamo a guardare oltre la nostra egoistica misura. Ed è proprio su questo argomento che Petrina , studentessa non vedente di 4°A Olivetti, seguita dalla professoressa Veronica Nicusanti, ha voluto lasciare una traccia dei suoi pensieri sullo sfondo del calendario. La riflessione di Petrina porta i segni della sua battaglia di non vedente nell’affrontare le difficoltà quotidiane e racchiude in sé la speranza più bella: un mondo nuovo è possibile se moltiplicheremo solidarietà e rispetto reciproco. Costruttori di relazioni di pace e di fratellanza :questo è l’augurio più bello per il 2021!
PENSIERI DI SPERANZA
Mi chiamo Petrina, ho 17 anni e sono non vedente.
Io dico che non bisogna rinunciare ai propri sogni.
Prima di giudicare una persona per quello che è si deve conoscere bene chi sta di fronte a noi.
Spesso si discriminano le persone per il colore della pelle e per la nazionalità.
I pregiudizi, il razzismo e gli stereotipi sono frutto di ignoranza.
Dobbiamo fare di tutto per aiutare chi ci sta attorno.
Non è importante se chi ci parla proviene dall’Africa: chi viene in Italia da quelle nazioni è qui per trovare rifugio.
La solidarietà è fondamentale: l’affetto, anche a parole, fa capire al prossimo che gli siamo vicini.
I migranti coltivano sempre la speranza malgrado ciò che sono costretti ad affrontare.
È necessario combattere e fare tanti tentativi prima di desistere: questa è proprio la mia esperienza di ogni giorno.