È questa la richiesta che gli apostoli fanno a Gesù. Ma, la fede è misurabile? Si può possedere? Si può aumentare? Come funziona vivere secondo la fede? Non è un possesso che si accresce secondo una logica di quantità, bensì è una dinamica che parte piccola e diventa grande. È come un granello di senape che è molto minuto e che necessita di essere fecondato dentro ciascuno di noi per diventare grande. La fede è la libera risposta dell’uomo al corteggiamento di Dio. Ne basta poca per ottenere risultati straordinari. È dire al Signore: “mi fido di te”. Allora si entra in una dinamica che dà senso a tutto quello che facciamo. L’atteggiamento da tenere, allora, non è quello di fare atti di fede e poi prenderci delle pause. No, è un processo che vive dentro di noi e gradualmente diventa il sapore di ogni cosa. Durante il lavoro o il riposo si è sempre in rapporto con il padrone che è il Signore, quindi non c’è un tempo in cui si può staccare la spina della fede. Ha una dinamica di obbedienza, è fiducia nel Padre. Quando stiamo in questa logica c’è in noi questo granellino di senape che cresce. Pertanto possiamo essere sottoposti anche a grandi sofferenze, ma nella logica della fede viviamo tutto come un servizio al Padre che ci ama. Lo sviluppo delle relazioni, la solidarietà, la condivisione, la carità sono luoghi in cui la fede si manifesta. La vita di chi serve Dio è di grande soddisfazione, di grande appagamento. Servire il Signore vuol dire trovare la pienezza della vita. Egli ci ama e ci dona tutto per la nostra salvezza. «La fede in Gesù», ha detto padre Luca Gabrielli, «rischiara e illumina il mistero della vita. Ma quanti credono? Pochi. Anche tra i battezzati non tanti hanno una fede autentica. Ci rivela la verità delle cose, di noi stessi e del senso della realtà. Non ci spiega e non ci fa comprendere tutto, ma chiede di affidarci a Dio e abbandonarci al suo volere. Ci assicura che Lui farà tutto per il nostro bene che spesso non capiamo o ignoriamo». Il parroco ha inoltre ricordato ai ragazzi universitari che il Signore non spiega tutto perché «la Sua realtà supera di gran lunga la ragione umana; a questa supplisce la nostra piccola e povera fede».
GIUSEPPE MAGNANELLI