“Pesaro città della musica” ma sarebbe corretto aggiungere anche “città di musicisti”. E non solo per i grandi nomi del passato ma anche per giovani talenti ormai affermati nel panorama internazionale. È il caso di Simone Baiocchi, pesarese, classe 1971, compositore, direttore di coro e organista. Il prossimo venerdì 12 ottobre verrà premiato nel Santuario di San Giovanni XXIII a Sotto il Monte (BG) in occasione della sesta edizione del Concorso nazionale di composizione “In memoriam … Joannis XXIII”.
Brano. Si tratta di uno tra i più prestigiosi premi di musica sacra con una giuria di eccellenza, presieduta dal Maestro monsignor Giuseppe Liberto, direttore emerito della Cappella Musicale Pontificia Sistina. Tra i giurati spiccano oltre 20 nomi di presidi e direttori delle più importanti accademie italiane come il Maestro della Cappella Musicale del Duomo di Milano, il Preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma, l’organista della basilica di San Pietro… per fare l’elenco non basterebbe l’intera pagina. Simone Baiocchi ha vinto la selezione con una libera composizione dal titolo “Pastor et nauta”, brano che verrà eseguito per la prima volta proprio del Santuario di Papa Giovanni XXIII. Il testo è una parafrasi dell’antifona “Sacerdos et Pontifex”, a cui sono aggiunte alcune caratteristiche della figura del Santo Papa (uomo della pace, profeta per la Chiesa, strumento nelle mani di Dio). Il tenore solista allude alla figura di San Giovanni XXIII, che in vita sua ha sempre riposto fiducia in Dio e ha desiderato parlare ed agire solo per ciò che il Signore in cuor suo gli suggeriva. In conclusione, dopo la ripresa dell’acclamazione iniziale, vi è una parafrasi dei versetti evangelici che si riferiscono al ministero petrino.
Liturgia. Non è la prima volta che Baiocchi riceve riconoscimenti di assoluto valore. Nel 2013 ha vinto il festival internazionale “Anima Mundi” bandito dall’Opera della Primaziale di Pisa, presieduta da Sir John Eliot Gardiner. Nel 2014 il premio di composizione indetto dalla diocesi di Treviso in occasione del centenario della morte di San Pio X. Nonostante l’importante carriera, Simone Baiocchi ricorda con orgoglio i suoi primi passi come organista a soli 17 anni nella chiesa di Loreto di Pesaro, poi con don Barbieri in Duomo, quindi il diploma in composizione, direzione di coro e organo al Conservatorio “G. Rossini”, la collaborazione col il ROF… Ma lui stesso ama definirsi «un artigiano della musica sacra» perché – dice – ha appreso i segreti frequentando la “bottega” del grande Maestro Domenico Bartolucci, direttore storico della “Cappella Sistina”. «Sono riuscito – spiega Baiocchi – a respirare gli ultimi rimasugli di una tradizione gloriosa, quando la musica sacra ha dismesso i panni dell’ancella diventando la regina della liturgia». Ma come nascono le sue composizioni? «Se dovessi paragonare ciò che scrivo ad uno stile architettonico preferirei più l’essenzialità del romanico al barocco perché la musica sacra deve andare all’essenza della Parola ed essere al suo servizio». Ora il brano del Maestro Baiocchi verrà ora pubblicato in attesa di poterlo ascoltare dal vivo anche nella città della musica e… dei musicisti.