E’ stata presentata, nei giorni scorsi, “Cor Orans”, l’Istruzione applicativa della costituzione apostolica “Vultum Dei quarere” sulla vita contemplativa femminile. Abbiamo chiesto a suor Teresa, del convento delle carmelitane scalze di Sant’Andrea in Villis, una riflessione in particolare sulla nuova apertura ai mezzi di comunicazione. “I contenuti della “Cor orans” – spiega suor Teresa – sono tutti importanti, ma alcuni più di altri, ad esempio la Formazione permanente; l’Autonomia dei monasteri; la separazione dal mondo: Clausura e mezzi di comunicazione; Federazione o Associazione di monasteri. Santa Teresa d’Avila, nostra Fondatrice, nei suoi monasteri voleva piccole comunità, perché fossero più facilmente “famiglia” nella quale tutte si conoscono, tutte si amano, tutte si aiutano… ad immagine del “piccolo Collegio apostolico” intorno al Maestro:Gesù. Volle che tutto fosse caratterizzato da un particolare stile di vita, proponendo la magnanimità nell’osservanza e la concordia nella vita fraterna che rendono gioioso il vivere insieme come famiglia di Dio e promuovendo la dignità della persona, l’amicizia tra le sorelle e la comunione fra i vari monasteri.
Comunicazione. La nuova Costituzione – prosegue suor Teresa – ci permette l’uso dei mezzi di comunicazione, ma dobbiamo avere a cuore la qualità della nostra vita comunitaria attraverso un serio discernimento che esclude tutto quello che può danneggiare la nostra vita di raccoglimento e di silenzio. Tali mezzi devono essere usati con sobrietà e discrezione, con prudente discernimento e ad utilità comune. I mezzi di comunicazione sono “mezzi” utili ed anche necessari, di per sé buoni, dipende dall’uso che ne facciamo come per tutte le cose. Tutti abbiamo paura del “vuoto” e sentiamo la tentazione di riempire questo “vuoto” con troppe informazioni, notizie ed immagini che non ci aiutano a vivere l’intimità con Dio e le relazioni umane e fraterne più vere, ma, al contrario, ci distolgono dall’essenziale. Nella vita di preghiera non è necessario conoscere in tempo reale tutte le notizie del mondo, quello che conta è stare davanti a Dio per tutti ed assumere nella propria vita le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dell’umanità, della Chiesa e del mondo.
Internet. Nella nostra comunità – afferma suor Teresa – possiamo collegarci ad internet e lo facciamo per informazioni e comunicazioni del centro dell’Ordine Carmelitano, della nostra Diocesi, per le catechesi del nostro Vescovo o corsi di formazione proposti dall’Associazione di monasteri italiani alla quale apparteniamo da quasi vent’anni. Appartenere ad una Associazione di monasteri è importante, perché favorisce la conoscenza reciproca ed alimenta la comunione fraterna, il confronto e l’aiuto vicendevole, aiuto umano, spirituale ed anche materiale se occorre.
Comunione. Un aspetto nuovo della “Cor orans” è l’obbligo per tutti i monasteri di entrare a far parte di una Federazione o Associazione di monasteri dello stesso Ordine, perché nessuno rimanga isolato e custodisca nella fedeltà lo stesso dono ricevuto. La nostra Comunità è consapevole di far parte della Famiglia Diocesana e di dover offrire in essa la propria testimonianza di contemplative teresiane. Questa comunione con la Chiesa particolare si manifesta prima di tutto nella stima e nell’obbedienza filiale verso il proprio Vescovo, nella sollecitudine per i problemi e le iniziative della Diocesi e nella preghiera per tutti i suoi membri, specialmente per i Sacerdoti. Nello stile del Carmelo Teresiano la comunità offre a tutti un’accoglienza fraterna ed una gioiosa testimonianza della propria vita, diffondendo l’amore per la preghiera”.
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