Un nuovo modo di scrivere e di fare musica, la rottura e continuità con il passato, lo stato della musica italiana contemporanea sono stati solo alcuni degli aspetti trattati durante l’incontro, svoltosi alla Mediateca Montanari giovedì 26 aprile, dal titolo “Non siamo mica gli americani!”. Una interessante conversazione fra Francesco De Benedittis, produttore discografico e compositore e Michele Sinatti, editor del webzine musicale Soul Feeder, che ha portato alla luce importanti aspetti della musica di oggi. Si è partiti proprio da un nuovo modo di fare musica, citando nomi quali Levante, Calcutta, i The Giornalisti per comprendere in che modo il mondo musicale sia cambiato.
Musica. “Gran parte del successo di questo nuovo modo di fare musica – ha spiegato De Benedittis – credo che sia da ricercare nei testi piuttosto che nella musica stessa, nella melodia. Sono testi, per così dire, di rottura, che raccontano, ad esempio, l’amore non nel modo in cui eravamo abituati ad ascoltarlo, e mi riferisco ad esempio a quello cantato da Modugno, Nilla Pizzi. C’è meno ricerca melodica e i concetti espressi sono molto più diretti e immediati, in questi nuovi testi il messaggio arriva subito chiaro, senza giri di parole. E’ un nuovo modo di scrivere molto più vicino ai giovani anche perché sono personaggi, mi riferisco ad esempio a Levante, molto attivi sui social, che conosco molto bene i gusti dei ragazzi”.
Nel raccontare questo nuovo tipo di musica, De Benedettis si è soffermato sul suo modo di fare musica riferendosi alle numerose collaborazioni con grandi cantautori italiani quali Francesco Renga, Max Pezzali, Nek e non ultimo Max Gazzè. “Per noi il testo è molto importante, a volte per scriverlo e rielaborarlo impieghiamo anche un mese e mezzo”. E si riferisce in particolare ai testi di Gazzè, molto curati e complessi da scrivere. “Max Gazzè – sottolinea De Benedettis – è molto esigente sui testi, non vuole mai ripetersi negli anni, cerca sempre cose nuove”.
Passato. Alla domanda di Sinatti: come viene percepita questa nuova testualità di oggi da chi fa musica da tanti anni? De Benedittis risponde: “A qualcuno piacerebbe essere moderno e immediato come questa nuova forma di musica, altri invece la rigettano”.
Citazioni. Poi si passa a parlare delle citazioni, in particolare di come in questo nuovo modo di fare musica si citino cantautori del passato. “Io non sono contro le citazioni, purchè vengano fatte con un certo criterio – ha affermato De Benedittis – ma citare comporta sempre un rischio. Se si vogliono fare delle citazioni, è necessario in qualche modo far evolvere la citazione stessa, fare qualcosa di creativo”. De Benedittis ha anche sollevato, durante l’incontro, un interessante questione: i giovani di oggi, nella musica e non solo, non fanno più ricerca, non sono più abituati a ricercare”.