Finalmente il mondo laico e il femminismo contro l’utero in affitto
È rimasta piuttosto nascosta nella stampa italiana la notizia della battaglia internazionale per abolire la maternità surrogata. Una nuova petizione è stata pubblicata lo scorso 11 maggio 2015 in Francia dal quotidiano della sinistra Libération, che ha deciso di dare eco a un’iniziativa laica appena lanciata negli Stati Uniti da un network informale di oltre 160 personalità e associazioni di 18 Paesi intitolata Stop surrogacy now (Fermare subito la maternità surrogata). La petizione – in 6 lingue, non ancora in italiano – può essere sottoscritta online www.stopsurrogacynow.org
«Pensiamo che la maternità surrogata debba essere vietata in quanto costituisce una violazione dei diritti umani delle donne e dei bambini», scrivono anche diversi volti noti della sinistra transalpina, come la filosofa Sylviane Agacinski, l’eurodeputato dei Verdi José Bové, già noto come leader sindacale nelle battaglie contro le colture Ogm, e persino il saggista anticristiano Michel Onfray. Fra gli altri firmatari, figurano soprattutto tante studiose e militanti femministe di Paesi europei, oppure attive negli Stati Uniti, in India, Bangladesh, Australia, Nigeria, ma anche Svezia, Canada e Brasile (ancora nessuna adesione dall’Italia)
Rispetto ad altre petizioni recenti già circolate in Europa, e in particolare in Francia, il nuovo documento ha portata globale ed enfatizza le frequenti conseguenze sanitarie e psicologiche gravi arrecate dalla gravidanza surrogata ai bambini e alle donne di Paesi poveri che accettano di firmare i famigerati “protocolli” gestiti non di rado da sensali o “agenzie” senza scrupoli.
I firmatari rispondono pure a chi ipotizza l’opzione di autorizzare almeno i casi di utero in affitto “non mercantile”: «Anche in assenza di scambio di denaro (cioè la versione non remunerata, o “altruistica”), ogni pratica che espone donne e bambini a tali rischi deve essere vietata». Il testo si chiude con un appello solenne volto a «chiedere ai governi delle nazioni del mondo, così come ai leader della comunità internazionale, di lavorare assieme alla cessazione immediata della gravidanza surrogata».