URBINO. “Sono venuto per servirvi; la Provvidenza mi conduce qui, nella chiesa di Urbino, Urbania, S. Angelo in Vado”. Con queste parole mons. Giovanni Tani si è rivolto agl’innumerevoli fedeli di Urbino e dell’intera Arcidiocesi riuniti all’interno e all’esterno della Basilica Cattedrale per partecipare alla sua ordinazione episcopale.
Era il 17 settembre 2011.
Ancor vivo nella mente e nel cuore di tutti è il ricordo di quel pomeriggio di festa, reso ancor più intenso e suggestivo dalla scelta di celebrare proprio ad Urbino la cerimonia. Una lunga processione, in apertura, ha dato inizio all’Ordinazione episcopale, con l’ingresso delle confraternite con i loro gonfaloni, dei diaconi, dei sindaci e a seguire di mons. Tani, accompagnato dagli Arcivescovi concelebranti: mons. Francesco Marinelli, molto applaudito dai fedeli e dalle Autorità, mons. Francesco Lambiasi Vescovo di Rimini e il Cardinale Agostino Vallini, Vicario del Sommo Pontefice per la Diocesi di Roma che ha presieduto la celebrazione. Mons. Sandro De Angeli, Vicario generale di Urbino – Urbania – Sant’Angelo in Vado, ha chiesto al Cardinale che mons. Giovanni Tani fosse consacrato Vescovo; quindi mons. Luigi Ricci, vicario generale della diocesi di Rimini, ha letto ai presenti la bolla papale di nomina del nuovo Arcivescovo. Il Cardinale Vallini, nell’omelia, chiamando amichevolmente mons. Tani, più volte “don Vanni”, ha sottolineato come “essere Vescovo significa essere Pastore, spendersi per gli altri senza calcolo, non anteporre le proprie idee, non essere uomo di potere ma un discepolo”. Poi la preghiera consacratoria, l’unzione, la consegna dell’anello, della mitra e del pastorale, quest’ultimo usato dal cugino di suo padre, Arcivescovo dal 1932 al 1952, l’insediamento, l’abbraccio e il bacio di pace da parte di tutti i Vescovi. Un momento molto toccante è stato sicuramente la benedizione impartita dall’ordinato a tutti i presenti, accompagnata da scoscianti applausi, mentre il Coro intonava il Te Deum.
Dal giorno del suo ingresso ha dato inizio ad una intensa attività pastorale che lo ha portato in tutte le chiese grandi e piccole dell’Arcidiocesi per celebrare l’eucaristia ed incontrare la gente presentando ovunque una chiesa aperta agli orientamenti e alle direttive del Concilio per vivere con entusiasmo la misura alta della vita cristiana: la santità.
Parlando al Pelingo l’8 settembre scorso, mons. Tani, si è detto contento di questo primo anno dove, appunto, ha avuto modo di conoscere la nostra Chiesa Diocesana, trovandola ricca di tante e belle tradizioni e soprattutto “una Chiesa che ama e onora Maria”, la strada più sicura per arrivare a Gesù, unico Salvatore.
Assente in questi giorni per la partecipazione ad un incontro dei nuovi vescovi a Roma, mons. Tani parlerà di questo suo primo anno alla guida dell’Arcidiocesi il prossimo 6 ottobre in Cattedrale, in occasione della cerimonia di apertura del nuovo anno pastorale.
AF