Non siamo
normali…
Nel libro delle giornaliste Elisabetta Ferri e Beatrice Terenzi nove storie di atleti pesaresi che hanno trasformatola propria disabilità in pura energia
Sport
DI STEFANO GIAMPAOLI
Mettiamoci nei loro panni. Vediamo se riusciamo a capire che le persone che abbiamo davanti a noi, in ogni situazione e indipendentemente dalle loro condizioni fisiche e mentali, sono come noi. Siamo tutti esseri umani, ognuno con i propri limiti.
Disabilità. “Non siamo normali” è il miglior titolo che Elisabetta Ferri e Beatrice Terenzi potevano dare al loro libro che racconta le storie di nove atleti paralimpici pesaresi. Atleti disabili che si confrontano nella manifestazione sportiva mondiale parallelamente alle Olimpiadi, nelle medesime sedi. Le due giornaliste pesaresi propongono nove racconti per un’unica lezione e per dire “che non è mai finita”. È la storia della condizione umana interpretata come percorso perfettibile, a partire dalle ferite e dalle lesioni materiali e spirituali che ciascun individuo porta con sé. Atleti “non normali” che dimostrano di avere ricercato e trovato dentro di loro un’energia e una forza eccezionali. Poco importa se “il regolare corso dell’esistenza s’interrompe all’improvviso” o se la loro disabilità è sorta da bambini. Qui importa sapere come si può trovare, sempre, la forza per vivere degnamente.
Parole. A Pesaro li possiamo incontrare per strada, in palestra, sul posto di lavoro, nella cerchia delle nostre amicizie. Ma andiamo per ordine e presentiamoli: Giordano Cardellini – Tiro con l’arco; Anna Maria Mencoboni – Atletica leggera; Manuel Trebbi – Atletica leggera; Michele Baldelli – Maratona; Peter Pozzoli – Basket; Luigi Magi – Calcio; Riccardo Tondi – Snowboard/Calcio; Lorenzo Marcantognini – Calcio/Atletica leggera; Marco Manzini – Taekwondo. Dalla lettura dei loro racconti, delle loro testimonianze, ho raccolto queste parole-chiave: paura, autoironia, motivazione, scoraggiamento, depressione, battaglia, liberazione, apprezzamento, umanità, diversità, crisi, disabilità invisibile, rispetto, esistenza, voglia di vivere, coraggio, speranza, interiorità, dignità, solidarietà.
Sfida. Proviamo ora ad analizzare il significato delle “astratte” precedenti parole, una ad una. Meditiamole. Le parole sono la “materia prima” dei nostri sentimenti. Ha ragione Ivano Dionigi, la parola, “minuta e invisibile”, compie i più grandi miracoli. “La parola può spegnere la paura, eliminare la sofferenza, alimentare la gioia…”. Hanno ragione Elisabetta e Beatrice, autrici di un libro meraviglioso che alla sua presentazione ha riempito, colmandolo, il Cinema Astra. Le storie di questi atleti, di queste eccellenti persone, “avevano bisogno di essere dilatate, di potersi esprimere”. Troppo poche le 3.000 battute di un articolo per contenere la profondità delle loro storie. Il libro, “Non siamo normali”, va letto col cuore aperto. “Perché altri, anche in futuro, possano sapere attraverso di loro che non è mai finita”.
Gli invincibili pesaresi:
- Giordano Cardellini – Tiro con l’arco – 28 anni – cecità;
- Anna Maria Mencoboni (Chicca) – Atletica leggera – 52 anni – cecità parziale;
- Manuel Trebbi – Atletica leggera – 28 anni – gamba amputata;
- Michele Baldelli – Maratona – 36 anni – cecità;
- Peter Pozzoli – Basket – 40 anni – sordità;
- Luigi Magi – Calcio – 36 anni – gamba amputata;
- Riccardo Tondi – Snowboard/Calcio – 41 anni – gamba amputata;
- Lorenzo Marcantognini – Calcio/Atletica leggera – 17 anni – gamba amputata;
- Marco Manzini – 59 anni – Para-Taekwondo – “risorto” dal coma.