Uno spazio di riflessione e approfondimento, un pit stop per dedicare del tempo a rigenerarsi: questi il senso e l’esperienza vissuta nella casa don Remo Bianchi di Vergineto il 23 e 24 novembre su proposta del settore adulti dell’Azione Cattolica diocesana.
Un itinerario, quello di quest’anno, sul tema del tempo e che in quest’occasione ha messo al centro la memoria. Gabriele Garbuglia, di Recanati, sabato pomeriggio è partito dalla vita: raccontare e fare memoria dei momenti, delle persone, delle esperienze che hanno segnato la vita di ciascuno. Tornare e raccontare è un esercizio che aiuta a essere “cristiani memoriosi” come dice Papa Francesco, a riconoscere quello che ci costituisce, che è stato operato in noi, perché diventi preghiera capace di ravvivare la realtà presente, donare prospettiva e aprire al futuro con fiducia e speranza. Non una nostalgia o un rimpianto, ma una dimensione essenziale per essere vivi, vivaci, veri.
Domenica mattina fra’ Filippo, dei cappuccini di Fossombrone, ci ha guidati in un percorso biblico e spirituale, per arrivare a discernere ciò che è da lasciare, o invece da far germogliare e crescere, verso cosa ri-orientarsi, per arrivare a vivere di bene in meglio. I passi di un discernimento spirituale, che scava e coinvolge pensieri e sentimenti, per scrutarli, allinearli e soprattutto orientarli, sono un esercizio continuo e personale, ma anche da fare insieme; che chiede di immergersi, lasciarsi coinvolgere, fidarsi e affidarsi.
Una memoria quindi che impegna, che libera, che ricompone e fa sgorgare una vita pacificata, bella e buona.
Incontri e vita di Chiesa: momenti vissuti in fraternità insieme ad amici di sempre ed altri che si imparano a conoscere; scambi di esperienze e aiuto reciproco, percorsi condivisi che fanno della partecipazione profonda, non superficiale ma anche leggera e piacevole, uno stile che sempre arricchisce e sostiene.