Le porte di Casa Betania sono state riaperte. Lunedì 9 settembre dopo la pausa estiva la casa è tornata operativa. Alcuni di voi si chiederanno: ma che cos’è Casa Betania? Casa Betania è una casa di pronta accoglienza in grado di ospitare persone prive di un posto dove dormire e di una cena calda. Le accoglienze durano circa dieci giorni e non hanno la pretesa di risolvere i problemi e i bisogni materiali delle persone. Esse vogliono offrire, a chi è ospitato, la possibilità di riposarsi e di godere di un clima familiare con lo scopo di potersi meglio dedicare alle loro esigenze come la ricerca di una casa o di un lavoro.
Progetto. La casa si trova di fronte alla chiesa di Santa Famiglia a Fano 2 perché nasce da un progetto della parrocchia stessa che continua ancora aggi a vivere grazie ai volontari sia della parrocchia che extra parrocchiali.
Volontari. I volontari si rendono disponibili all’ascolto, al dialogo e al confronto, perché credono che questi siano gli strumenti migliori per entrare in relazione con gli ospiti, instaurare delle relazioni significative e mettere in discussione la loro e la nostra vita. Certo, già questo basterebbe a rendere l’idea, ma per chi vive o ha vissuto Casa Betania quel luogo significa molto di più! L’esperienza di Casa Betania da quasi venti anni lascia un segno, un segno che vince l’indifferenza, il pregiudizio e apre il cuore all’accoglienza degli uomini e delle donne in difficoltà. L’incontro con le persone accolte è sempre un’occasione per riscoprirci tutti esseri umani, fratelli e figli di un unico Padre.
Finestra sul mondo. Casa Betania è una finestra sul mondo in cui si incontrano le diversità, le povertà e l’emarginazione, mettendosi in discussione e interrogandosi sulle idee di giustizia, uguaglianza e di integrazione. Casa Betania cerca di essere per gli ospiti e per i volontari un messaggio di speranza, un porto sicuro e una famiglia in cui tutti sono accolti e dove nessuno è dimenticato. Inoltre negli anni l’esperienza di Casa Betania ha ispirato anche la realizzazione di due libri: “Nella treccia, la speranza” – di Walter Toni – Edizioni Tau – 2010 e “L’anima nelle rocce. Destinazione uomo” di Michele Gliaschera e Mirko Strika – Edizioni Banca del Gratuito – 2019. La sfida anche quest’anno si rinnova e sicuramente richiederà l’impegno e la passione dei volontari e di tutte le persone che si danno da fare affinchè Casa Betania continui ad esistere. Per questo rinnoviamo l’invito a venire a conoscere la nostra realtà e magari mettersi in gioco diventandone parte attiva, perchè è necessario fare la differenza in un mondo di indifferenza! Per informazioni e contatti ci trovate su Facebook alla pagina “Amici di Casa Betania”.
A CURA DELLA REDAZIONE
“Questa è proprio una vera casa”
“Io è da un po’ di tempo che conosco Casa Betania e posso solo che parlar bene di questo posto perché è proprio come essere in una famiglia, in una casa vera. Io mi sono sempre trovata benissimo, ne ho avuto bisogno purtroppo perché ero in situazioni che non avevo una casa. Ora spero di uscirne fuori e di non averne più bisogno però consiglio a tutti di venire qua perché ci sono dei bravissimi volontari. Ti seguono e sinceramente io ho provato anche altri posti, però qua sono bravissimi: averne così! Veramente! Ecco, io quello che posso dire è che questa è proprio una vera casa come si deve e quindi non posso che parlarne bene. Invito anche chi volesse fare il volontario qua a venire a farlo perché qua si sta veramente bene. Io mi sono trovata in questa situazione purtroppo per colpa di alcune persone, avevo una casa una volta e stavo benissimo, non mi mancava niente ma purtroppo non sono stata pagata per quello che ho lavorato, non mi è stata data la mia parte di eredità e così mi sono trovata senza un tetto. Se Dio vuole ora ne sto per uscire grazie ad un magistrato e grazie anche al reddito di cittadinanza perché secondo me anche se sono pochi soldi però servono. Raccontarla tutta è un po’ dura, è un po’ difficile, è un po’ lunga; alla fine dopo 8 anni di vita così-così sono stata ascoltata e quindi grazie a Dio spero di avere giustizia. L’invito che faccio a tutti è di non mollare mai, di andare sempre avanti e crederci fino in fondo”.
La bellezza e la gioia del servizio
Il volontario di Casa Betania è una persona qualunque che decide di dedicare all’interno della sua quotidianità un tempo determinato alla scoperta di qualcosa in più di se stesso. La sua disponibilità si concorda con il gruppo dei volontari ed è libera. C’è chi presta servizio per un turno completo – cena, notte e colazione; c’è chi presta servizio per parte del turno. I turni possono essere coperti 2 volte o più al mese.
Queste le esperienze di alcuni di loro.
“Quello che facciamo come servizio, in realtà, è quello che avremmo comunque fatto nelle nostre case. La differenza è che lo facciamo, nella maggior parte dei casi, con persone che non conosciamo e forse è proprio lì, in quella “non conoscenza” che nasce la bellezza del servizio; sia volontari che ospiti in quella occasione si ritrovano allo stesso livello, a condividere la tavola, che se ci pensiamo è stato il luogo per eccellenza in cui Gesù si è voluto rilevare e per il quale noi ogni domenica facciamo memoria. Quando siamo riuniti in quel tavolo, il compito di noi volontari è quello di ricreare un ambiente familiare, dentro il quale la persona si senta accolta, si senta voluta bene come essere umano. Il servizio di casa Betania è un allenamento alla carità, ti mette di fronte alla realtà concreta che ci circonda, ti allarga l’orizzonte, ti riempie il cuore, ti dà l’occasione di vedere con occhi nuovi, con occhi diversi.”
Erika e Daniele
“.. ne ho visti passare di ospiti, uomini e donne, in oltre 20 anni di volontariato a Casa Betania ognuno con le proprie storie alle spalle, storie difficili spesso cariche di angosce e sofferenze! Non abbiamo la presunzione di risolvere i loro problemi ma un letto ed una cena calda può donare loro un “oasi” serena, un contatto umano utile per non smarrire la speranza. Il motivo del nostro servizio? Lo comprendi quando incroci i loro sguardi persi e dai autentici significati al gesto della semplice accoglienza”
Giandomenico
“Casa Betania è uno scambio di umanità. Mi costava molto andare perché lasciavo la mia casa e i miei affetti ma ogni volta ne uscivo felice e rafforzata. Dare e ricevere è veramente quello che più appaga il mio cuore e la mia mente. Per qualche ora ritrovavo la semplicità nella condivisione e nel sentirmi utile per chi ha meno forza e meno fortuna di me. Ogni volta era una sorpresa, ogni volta ospiti nuovi, tranci di vita che mi davano un senso di umiltà che a volte perdevo nella vita di tutti i giorni. Sono io che ringrazio loro e come si dice: “siate egoisti, fate del bene.”
Claire
“Casa Betania per noi è conoscersi e accogliersi nella diversità, è essere disposti ad incontrare l’altro cercando di superare le paure e i pregiudizi. Casa Betania per noi è mettersi ogni volta in discussione come cristiani, per riscoprire ad ogni turno di essere amati per quello che siamo. Casa Betania per noi è un’occasione per camminare insieme come coppia e condividere con gioia un servizio ai piú poveri.”
Francesca e Tommaso
A CURA DELLA REDAZIONE
“Ogni volta ne esco più arricchita”
“Ho scoperto questa realtà per puro caso ed è stata una bellissima sorpresa! Sono stata accolta molto bene dagli altri volontari e affiancata durante i turni per imparare tutto ciò che serve. Anche se le cose più importanti da mettere in questa splendida esperienza sono principalmente due: il cuore e tanta voglia di ascoltare. Vi spiego brevemente, come si svolge la serata. Si accolgono gli ospiti, si chiacchiera con loro e si prepara la cena. Si fa una preghiera e poi si cena tutti insieme. Sia durante il pasto che oltre si cerca di avvicinarsi agli ospiti con delicatezza, chiedendo magari da dove provengono e chi ha voglia di aprirsi lo fa. Io quando vado a Casa Betania mi reco sempre carica e felice e ne esco ogni volta più arricchita! È come essere in famiglia, un’esperienza che mi completa e mi rende serena. Lo raccomando fortemente, arricchisce l’anima!!”
Daniela
“Volontariato per chi non ha tempo! In una società frenetica come la nostra trovare del tempo per aiutare il prossimo è una vera impresa! Pensa se potessi farlo compiendo piccoli rituali gesti quotidiani … non sarebbe fantastico? Non è fantasia … è realtà … a Casa Betania puoi! A Casa Betania puoi incontrare persone che si trovano in un periodo di difficoltà e stendergli una mano. A Casa Betania puoi cenare con loro, condividendo non solo il pasto ma anche tante esperienze di vita. A Casa Betania puoi rimanere a dormire in un comodo divano, donando serenità e tranquillità a chi, vivendo per la maggior parte del tempo per strada, fa fatica a prendere sonno. A Casa Betania puoi fare colazione insieme ai nostri ospiti, salutarli la mattina presto con una stretta di mano, un sorriso, una parola di conforto … e poi tornare alla tua vita normale che, credimi amico/a mia, non sarà più come quella di prima!”
Paola
A CURA DELLA REDAZIONE
“Stare” al fianco degli ultimi
“Seppur il mio contributo come volontaria di Casa Betania è minimo, per esigenze lavorative e familiari, ci tengo a dar voce alla mia “piccola testimonianza” affinché anche chi pensi che donare poco non abbia senso, o si spaventi, pensando ad un impegno inconciliabile con la vita di tutti i giorni, si ricreda. Sono convinta che quel poco fatto con il cuore valga sempre la pena essere fatto ed è un impegno concretamente realizzabile con un po’ di organizzazione. Questa esperienza è veramente arricchente, riesce ad aprire il cuore ad orizzonti nuovi, di speranza e pace.
Per chi ha il dono della fede é il modo per viverla concretamente: cercare, trovare e servire Gesù nelle persone che incontriamo…Per chi ha un cuore sensibile e aperto agli altri, é un’occasione per crescere nell’amore, confrontarsi e arricchirsi vicendevolmente. Condividere con gli ospiti quel seppur poco tempo intorno al tavolo, mangiando e chiacchierando è bellissimo, è sentirsi veramente fratelli.
Eva
Io Nicoletta volontaria a casa Betania dal 2012. Se dovessi associare la mia esperienza di casa Betania in questo momento ad una parola: è ‘DONO’. Dono il mio tempo e le mie energie mettendomi al servizio. Ma ricevo anche un dono prezioso, che non è quantificabile in termini materiali. Provo un sentimento di gratitudine nel fare ed “essere” qualcosa che ritengo “giusto”. Mai ho avuto paura di queste persone. Per tutto questo non ho esitato a condividere e raccontare ad Andrea il primo giorno che l’ho conosciuto, della realtà di Casa Betania e invitarlo ad una cena. Mi faceva piacere che anche lui ricevesse quel dono che avevo ricevuto io. Lui non si è tirato indietro ed una sera è venuto a conoscere la casa. E dopo un po’ di tempo ci siamo anche fidanzati. Oggi continuiamo a fare servizio insieme e questo ci unisce ancora di più. Da subito ho capito cosa vuol dire “stare” al fianco degli ultimi, non solo offrendo loro un pasto caldo e un letto ma soprattutto parlando con loro, scherzando con loro, non farli pensare alle difficoltà quotidiane, con la speranza di non farlo sentire inferiore a nessuno. Fare servizio insieme ci ha fatto innamorare subito l’uno dell’altra, senza maschere ed in piena libertà.
Nicoletta e Andrea
Era la prima domenica di Quaresima di quest’anno, quando Don Vincenzo, alla fine della messa, parla di Casa Betania e dell’urgente necessità di trovare volontari che potessero dedicare alla Casa, un paio d’ore alla settimana del loro tempo. Stavo pensando da qualche giorno quale iniziativa personale, “fioretto” mettere in atto durante la Quaresima. E così ho accolto l’appello del Donvi, contattata Maria Valeria, sono entrata per la prima volta a Casa Betania. Le cose da sbrigare sono tante, occuparsi della biancheria, delle pulizie, verificare le scorte..
Da quella domenica di marzo, ogni martedì pomeriggio (il giorno che non lavoro), vado a Casa Betania, inizialmente con Maria Valeria, mia “tutor”; a distanza di alcuni mesi sto diventando autonoma nel capire il da farsi, dove riporre le cose, vuotare l’asciugatrice dell’acqua, pulire il filtro, far sì che la Casa sia pronta per l’ingresso degli ospiti e del volontario di turno.
Ogni volta che entro a Casa Betania, entro a casa mia. Presto il mio modesto ed umile servizio con lo stesso amore ed impegno che metto nel pulire e riordinare la mia casa. Sto conoscendo pian piano gli altri volontari “Amici di Casa Betania” e sono tutte persone splendide ed accoglienti che vedono nel volto dell’ospite, della persona fragile, un fratello, il volto del Cristo risorto. Quando vado a letto penso che, anche grazie a me, alcune persone possono rifocillarsi con un pasto caldo riposare su un letto. E questo mi fa dormire sonni tranquilli.
Brunella
A CURA DELLA REDAZIONE