Sabato 24 novembre durante la liturgia di Cristo Re, celebrata dal vescovo Armando in cattedrale, per tre volte è risuonato all’interno della basilica il “Si lo voglio” dei diaconi della diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola che hanno rinnovato le loro promesse diaconali. Come ormai da diversi anni la data di Cristo Re è stata scelta dai diaconi per vivere questo rito e rimarcare che l’essere Re, nella logica di Dio, non è altro che un mettersi al servizio dei fratelli.
Il vescovo, commentando la parusia di Gesù e l’episodio della lavanda dei piedi, ha esortato i diaconi a esprimere il loro ministero nell’umiltà e dedizione ai fratelli rifuggendo ogni forma di potere e mondanità. Ha ricordato che si può credere alla Chiesa che serve perchè cosi è stato il suo fondatore, anche se questo possa sembrare stoltezza di fronte ad una realtà dove comanda chi paga, chi guadagna di più e chi ha più privilegi. Ma per chi crede non può essere così perché noi predichiamo Cristo crocefisso: Lui è il capo noi siamo membra. Solo nella misura in cui la chiesa svolge il suo servizio è autentica e vera e sebbene ciò riguarda tutti i credenti, il sacramento del diaconato è certamente il sacramento che esplicita, amplifica, rende pubblico questo servizio.
Il vescovo ha poi chiesto ai diaconi di esprimere unità, attraverso la comunione, la relazione, l’umiltà reciproca, partendo dalla famiglia perchè il ministero famigliare non è secondario all’ambito diaconale. Infine ha rimarcato quello che è lo slogan della sua vita ovvero l’essere credenti e non creduloni, cioè il mettere sempre e solo Cristo – e nessun altro – al centro della vita.
La serata per i 17 diaconi e i 5 aspiranti della diocesi è proseguita in parrocchia Gran Madre di Dio con un momento di convivialità con le famiglie e i sacerdoti referenti.