Da Pietro Leopoldo Granduca di Toscana alla superstrada E78 Grosseto – Fano a partire dalla storia di un dipinto del porto di Fano” è il titolo del libro di Tarcisio Armanni che verrà presentato venerdì 9 febbraio alle ore 17.30 nella Sala di Rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano.
Settecento. Le ragioni di questa pubblicazione nascono da una “traccia” che prese le mosse in Toscana con gli avvenimenti della seconda metà del “700” per riverberarsi sulle regioni che si affacciano sul mare Adriatico fino a diventare oggi di attualità fra le Regioni Toscana, Umbria e Marche. Pietro Leopoldo Granduca di Toscana, “illuminato riformista”, è stato antesignano di una contemporaneità il cui valore è diventato patrimonio comune nazionale e internazionale. La riforma del codice penale e l’introduzione della prima Camera di Commercio sono stati alcuni tratti distintivi di un sovrano che intendeva lasciare un’impronta duratura nel suo Stato, ma anche un’attenzione verso le opere di risanamento del territorio tesi a migliorare gli scambi interni al Granducato, ma anche con gli altri Stati della penisola. Per questo le sue riforme superarono i vincoli territoriali oltre i confini dello Stato, con l’intento di collegare il mare Tirreno con le sponde del mare Adriatico. Le basi delle sue scelte furono di ordine commerciale, culturale e politico, nell’intento di trovare la migliore possibilità di attraversamento dell’appennino per approdare al più accessibile e strutturato dei porti della costa adriatica e conseguentemente verso i Balcani.
Adriatico. Nel contesto di questa ricerca, si inserisce una rassegna di vedute di porti commerciali che si affacciavano sul mare Adriatico, che commissionò nel 1789 al “vedutista” Francesco Mazzuoli, per scegliere quello che potesse essere più confacente al suo progetto e, fra questi, appunto, il porto di Fano. È iniziata così una ricerca partendo dalla città di Firenze. Dalla ricerca emerge la figura gigantesca del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo, illuminato riformista, il quale appena insediatosi a Firenze mise mano a moltissime riforme. E da questa frenetica politica riformista mise nei suoi programmi una priorità assoluta: la costruzione di una strada che unisse il mare Tirreno al mare Adriatico, che ci riporta all’attualità e che attende da oltre quarant’anni il compimento della “Superstrada dei due Mari”, la E78 Grosseto-Fano che coinvolge le tre regioni, Toscana, Umbria e Marche, ancora prive di quel collegamento rimasto incompiuto. Un’infrastruttura di collegamento fra i due mari di valenza europea, che le tre regioni, oggi, si sono fatte carico di portare a compimento anche nell’interesse di quel Centro Italia colpito dal terremoto.
Interventi. Alla presentazione del libro sarà presente Fabio Tombari, Presidente della Fondazione cassa di Risparmio di Fano. Modera il dibattito Guido Ugolini per gli interventi di Massimo Seri, Sindaco di Fano, e dei presidenti dei Consigli Regionali di Toscana (Eugenio Giani), Umbria (Donatella Porzi) e Marche (Antonio Mastrovincenzo). Curatore Oberdan Armanni; relatore Franco Battistelli. Sarà presente l’autore Tarcisio Armanni con l’intervento del Coro Jubilate.