Una vocazione “adulta” quella di Valerio Rastelletti, ordinato diacono sabato 29 ottobre in Cattedrale, alla quale ha fatto riferimento l’Arcivescovo Piero Coccia nella sua omelia: “Caro Valerio, il Signore ha posato il suo sguardo anche su di te, come fece con Zaccheo e tu lo hai seguito con generosità attraverso un cambiamento di vita totale e radicale. L’incontro con il Signore ha scomposto e ricomposto la tua vita su orizzonti totalmente diversi dai precedenti. Come Zaccheo, anche tu hai fatto l’esperienza di una vera conversione. Ora la chiesa ti affida il ministero del diaconato perché tu possa aiutare i fratelli a convertirsi”. La fiducia che la chiesa ripone in Valerio è ben fondata. Lo ha assicurato don Luciano Paolucci, rettore del Seminario Regionale di Ancona, “sulla base anche di testimonianze e informazioni raccolte presso i sacerdoti che lo hanno seguito, gli educatori che ne hanno curato la formazione e il popolo cristiano”.
“Valerio – ha affermato don Luciano – ha imparato dalla sua famiglia a custodire l’amore solidale, l’unione fiduciosa e il servizio umile per il bene di tutti, anche e in specie nelle tribolazioni. Nella sua parrocchia ha conosciuto la novità e il gusto della vita cristiana e ha scoperto, tramite il suo parroco, la bellezza del dare la vita perché i fratelli abbiano la vita in abbondanza. Valerio è un uomo maturo e affidabile, buono e generoso, attento, accogliente e premuroso verso le necessità dei fratelli. E’ amante del bello e del vero. In questi anni di formazione in seminario ha dato prova della sua disponibilità a seguire il Vangelo con competenza e dedizione. Ama profondamente questa chiesa di Pesaro di cui si sente figlio grato e devoto”. Valerio è dunque pronto a inoltrarsi nei sentieri indicatigli dall’Arcivescovo: avere innanzitutto un cuore grande, capace non solo di condividere la sofferenza fisica, interiore e spirituale di chi è malato, deluso, privo di fede e disperato, ma anche di indicare la via del Risorto “come soluzione definitiva per essere rasserenati e rigenerati”. “Il tuo diaconato – ha detto mons. Coccia – sia pertanto vissuto come esperienza di compassione, avendo cura dei volti sofferenti, indifesi e afflitti che Gesù ti propone di guardare e ti invita concretamente ad amare”.
Ma sia vissuto anche ricordando che “ogni ministero nella vita della chiesa ha un’unica finalità: quella di glorificare il nome del Signore Gesù. A questo unico obiettivo, quindi, nonostante i personalismi, i protagonismi, le devianze legate a debolezze umane presenti anche nella realtà intra-ecclesiale, devi indirizzare il tuo sguardo: sia facendo della tua vita una perenne lode a Dio sia aiutando la comunità a lodare il nome del Signore nella contemplazione e nell’azione”.
L’Arcivescovo ha poi espresso “sentimenti di riconoscenza profonda alla famiglia di Valerio che generosamente ha donato questo figlio alla chiesa; ai Superiori del Seminario regionale di Ancona che con tanta cura hanno seguito il suo cammino formativo ed alla nostra chiesa particolare che in vario modo lo ha aiutato a cogliere e a maturare la sua vocazione al sacerdozio”. Tutta l’arcidiocesi, grata di questo dono, si unisce all’augurio dell’Arcivescovo per Valerio: “Signore, effondi su di lui lo Spirito Santo. Sia pieno di ogni virtù: sincero nella carità, premuroso verso i poveri e i deboli, umile nel servizio, retto e puro di cuore, vigilante e fedele nello spirito. L’esempio della sua vita, generosa e casta, sia un richiamo costante al Vangelo e susciti imitatori nel tuo popolo santo. Egli sia immagine del tuo Figlio e giunga con Lui alla gloria del tuo regno”.
Paola Campanini