Due mesi fa, non potevamo certo pensare ad un simile epilogo: non potevamo comprendere cosa avrebbe significato mandare quella richiesta. Era stato semplice, dati personali via mail e nulla più. Unico requisito richiesto: una promessa. Non c’era mai stato un evento simile per cui non avevamo idea di cosa sarebbe accaduto, ma reduci da diverse Giornate Mondiali della Gioventù e udienze in Piazza San Pietro, eravamo certi che la folla non sarebbe mancata. La giornata prometteva bene: l’aria frizzante e il sole sono stati un dono del tutto inaspettato dopo tanti giorni di pioggia. Il giorno prima avevamo saputo di poter sedere sul sagrato e questo ci aveva spinto a scrivere il primo invito al nostro matrimonio desiderosi di darlo al Papa. Non sapevamo bene come avremmo fatto a raggiungerlo, ma in cuor nostro eravamo certi di riuscire nell’impresa.
Eravamo consapevoli che per incontrare Papa Francesco erano giunte a Roma coppie provenienti da tutto il mondo, per cui già prima delle 9 avevamo passato i controlli della sicurezza e poco dopo avevamo preso posto nel nostro settore, emozionati per quella vicinanza. Eravamo felici, avremmo dovuto solo aspettare qualche ora e poi avremmo potuto finalmente ascoltare le sue parole.
SUL PALCO INTORNO AL PAPA
Proprio mentre guardavamo attoniti la piazza che si riempiva sempre di più, si avvicina a noi un sacerdote: stava cercando delle coppie da far sedere sul palco intorno al Papa. Senza pensarci troppo ci siamo fatti avanti e poco dopo eravamo in fila per accogliere il Santo Padre. Mentre aspettavamo di salire sul palco, Monsignor Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, ci ha dimostrato tutto il suo affetto e quando gli abbiamo chiesto come mai non sedessero Vescovi e Cardinali accanto al Santo Padre quel giorno, lui con gioia ci ha risposto: “Questa è la vostra giornata, è giusto che siate voi a stargli vicino”.
All’arrivo di Papa Francesco eravamo letteralmente paralizzati: ci è venuto incontro, ha stretto le nostre mani e dal suo sguardo trapelavano gioia, emozione – persino più grande della nostra – dolcezza e una semplicità che colpiscono al cuore. Mentre rispondeva alle domande preparate dalle coppie di fidanzati non potevamo far altro che annuire o applaudire mentre con il suo sorriso contagioso ci portava a sorridere con lui, felici di essere lì. Poi quasi improvvisamente l’incontro è volto al termine, forse il tempo era trascorso troppo velocemente catturato dalle parole degli innamorati e del Papa; mentre le altre coppie si accingevano a scendere dal palco, noi ci siamo fatti coraggio, abbiamo avvicinato Monsignor Paglia e Monsignor Gänswein (don Georg, il segretario di Benedetto XVI), che avevano presenziato all’incontro, e abbiamo chiesto loro se potevamo consegnare al Papa l’invito al nostro matrimonio.
Ci hanno guardato un attimo – in fondo, diciamolo, eravamo due imbucati, persino un po’ sfrontati – e poi, con infinita dolcezza, ci hanno fatto strada verso il Santo Padre.
“VORREMMO INVITARLA ALLE NOSTRE NOZZE”
Eravamo davanti a lui, ancora ipnotizzati dal suo sguardo, con una piccola busta in mano e, emozionati, tutto d’un fiato abbiamo detto: “Santità, sappiamo che è molto impegnato ma se per caso il 10 agosto avesse un po’ di tempo, vorremmo invitarla al nostro matrimonio. Se proprio non dovesse farcela, per favore, faccia almeno una preghiera per noi”.
Lui ci ha guardato per qualche secondo rispondendo al nostro sorriso con il suo, ha preso l’invito e ha detto: “Grazie” e poi di nuovo: “Grazie, pregherò senz’altro per voi”.
Ce ne stavamo andando con la gioia nel cuore per ciò che era appena accaduto, quando ci sentiamo chiamare da Monsignor Gänswein: voleva farci a sua volta gli auguri per il nostro matrimonio e assicurare la sua preghiera per noi.
Ringraziandolo gli abbiamo chiesto di portare i nostri saluti al Papa Emerito Benedetto, perché quando lo avevamo incontrato ad Ancona durante il congresso eucaristico nel settembre del 2011 ci aveva invitato a non rimandare le scelte importanti della nostra vita e ci aveva assicurato la vicinanza e il sostegno della Chiesa in ogni frangente.
Difficilmente ci dimenticheremo di questo giorno, ci siamo sentiti accompagnati nella scelta di unirci in matrimonio, una scelta coraggiosa che va controcorrente e che non ha paura del “Sì per sempre”. Nel nostro cuore rimarrà l’affetto ricevuto dal Papa e dai suoi Vescovi insieme alla gioia di aver condiviso il nostro desiderio di amore eterno con migliaia di altre coppie che come noi vivono l’amore con la fede in Dio nel cuore.
Giulia Marchionni e Andrea Tempesta (Pesaro)