Il Nuovo AmicoIl Nuovo Amico

    Iscriviti alla Newsletter

    Ricevi le ultime notizie creative da Il Nuovo Amico.

      Ultimi articoli

      Dal 28 al 30 aprile scorso gita del clero della metropolia di Pesaro, Urbino e Fano … atto secondo

      Domenica 18 maggio. Testimonianza di Virginia Campanile, “donna di Rita”

      Nello Foschi, un uomo perbene

      Facebook Twitter Instagram
      Facebook Twitter Instagram YouTube
      Il Nuovo AmicoIl Nuovo Amico
      Leggi il giornale in PDF
      • Pesaro
      • Fano
      • Urbino
      • Podcast
      • Cultura
      • Chiesa e Mondo
      • Abbonati
      Il Nuovo AmicoIl Nuovo Amico
      Home » Valerio Rastelletti:”La gioia del mio sacerdozio”
      home

      Valerio Rastelletti:”La gioia del mio sacerdozio”

      RedazioneDi RedazioneNessun commento5 minuti di lettura
      Facebook Twitter WhatsApp LinkedIn Email
      Condividi
      Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

      Crisi vocazionali ma anche no. Dopo la doppia ordinazione presbiterale del 2016 con don Giuseppe Leone e don Andrea Marescotti (25/6/2016), anche quest’anno la Chiesa di Pesaro si appresta a vivere la grazia di due nuovi sacerdoti. Sabato 24 giugno, festa di S. Giovanni Battista, nella cattedrale di Pesaro, per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria dell’arcivescovo Piero Coccia, don Valerio Rastelletti sarà ordinato prete. Lo stesso accadrà sabato 30 settembre per don Leonardo Reggiani. Nel salutare con gioia l’attesa per i due nuovi sacerdoti, la comunità cristiana di Pesaro si congeda da don Riccardo Gambaccini che, lo scorso 9 giugno, è tornato alla Casa del Padre. Don Riccardo, don Valerio e don Leonardo; doni del Signore alla Chiesa di Pesaro.

      Valerio Rastelletti si potrebbe definire un pesarese doc, anzi per la precisione un cattabrighese doc. Un uomo di periferia che domenica 25 giugno alle ore 11.15 celebrerà la sua prima S. Messa nella chiesa parrocchiale dei Santi Terenzio e Marina in Cattabrighe dove tutto è cominciato 40 anni fa con il battesimo celebrato da don Graziano Ceccolini.

      Don Valerio dove nasce la tua vocazione al sacerdozio?

      Nasce nella mia parrocchia di origine di Cattabrighe. Don Graziano Ceccolini è stato un po’ il mio riferimento perché non solo mi ha accompagnato in questo percorso vocazionale ma è anche colui che mi ha introdotto alla vita cristiana attraverso il battesimo, la comunione e la cresima con il Vescovo Michetti. Come tutte le vocazioni anche la mia non è nata da un giorno all’altro ma è stato un cammino che ho verificato nel tempo fino alla decisione di entrare in seminario. In precedenza ho frequentato la scuola, gli amici, il bar, i luoghi di tutti i giorni. Ho avuto le mie esperienze di vita, di viaggio e di lavoro. Anzitutto gli studi da perito elettronico a Pesaro e poi il militare nell’Arma dei Carabinieri con il car a Benevento e i restanti mesi a Roma. Poi ho lavorato come arredatore al “Punto Arredamenti” di via Giolitti ed è stata per me una grande palestra di vita a contatto con tanta gente e con dei titolari splendidi che mi hanno sempre voluto bene e tutt’ora siamo in ottimi rapporti. Quindi il Signore ha portato a compimento la mia vita.

      Parlaci della tua famiglia.

      La mia famiglia è pesarese anche se la mamma ha origini abruzzesi, emigrata presto in Francia. Mio padre invece è di S. Marina di Pesaro figlio di pescatori. Il mare nella mia vita è una costante. Grazie a Dio papà e mamma ancora li ho con me e vivono a Cattabrighe. Poi ho due sorelle: Raffaella e Lara. Mio padre di mestiere faceva il camionista mentre mia madre ha sempre fatto la casalinga ed è sempre stata molto vicino sia a me che alle mie sorelle. Insomma una famiglia media con una vita serena in cui non ci è mai mancato nulla.

      Cosa ha significato entrare in seminario e chi ti ha sostenuto nella scelta?

      Sono entrato seminario a circa 34 anni e la mia famiglia non ha mai ostacolato questa scelta. Certo non è stata una decisione semplice e in questo percorso mi ha accompagnato don Massimo Regini, che a quel tempo era responsabile della pastorale vocazionale e don Marco Di Giorgio che mi ha aiutato molto anche grazie ad un viaggio in Terrasanta. Ma quell’estate del 2010 non la dimenticherò mai. Dover lasciare lavoro, famiglia, amici … Ho sofferto ma alla fine mi sono fatto coraggio ed ho comunicato a tutti che avrei compiuto questo passo. Ad Ancona sono stato per sette anni: un periodo di studio ma anche di formazione umana, spirituale e pastorale. Sono stato assegnato per un tirocinio ad una realtà parrocchiale. I primi due anni a Cattabrighe, poi alla parrocchia di Osteria Nuova con don Lorenzo Volponi, dove ho conosciuto una comunità stupenda. In seguito ho svolto il mio servizio nell’unità del centro storico di Pesaro. Anche in questo caso una grazia di Dio. Ho trovato una comunità molto accogliente a cominciare dal parroco don Stefano Brizi e dal vicario parrocchiale don Roberto Sarti.

      E poi un’esperienza importante in terra di missione.

      Sì, l’estate scorsa poco prima del diaconato sono stato a Cuba: una terra molto povera e bisognosa di evangelizzazione. Lì sono stato ospitato dai frati minori conventuali. Sono stato a contatto con la povertà e la miseria. In precedenza avevo fatto un’altra esperienza in Bolivia, con la comunità Papa Giovanni XXIII.

      Poi il tuo diaconato. Che servizio svolgi oggi?

      Ho ricevuto il diaconato il 29 ottobre 2016 consacrando così la mia vita. Oggi svolgo servizio in Duomo ma ho fatto anche un’esperienza in Caritas diocesana. Come diacono l’arcivescovo Piero Coccia mi ha chiesto di prendere in mano la pastorale vocazionale, largamente intesa, compresa la vita familiare. Un incarico che mi stimola molto perché nell’ottobre 2018 si terrà il Sinodo dei Giovani proprio sul tema della fede e del discernimento vocazionale.

      Ed ora sei ad un passo dall’ordinazione sacerdotale. Quali emozioni stai vivendo?

      Mi sto organizzando nelle cose pratiche e burocratiche ma soprattutto sto cercando di preparare lo spirito per cui ricerco maggiormente la preghiera e vorrei ritagliarmi qualche giorno di ritiro e meditazione. È una cosa grossa ma, pur con qualche ansia e difficoltà, il sentimento prevalente è la gioia.

      A cura di Roberto Mazzoli

       

      Condividi. Facebook Twitter WhatsApp LinkedIn Email

      Articoli Correlati

      “San Francesco voleva salvare il mondo: ha salvato la speranza”

      9 Maggio 2025

      I doni del Risorto alla Chiesa

      8 Maggio 2025

      “Ti racconto il Giubileo”

      8 Maggio 2025

      Lascia un commento Annulla Risposta

      Editoriali

      Beata Vergine del Divino Amore

      Ordinazioni diaconali

      Chiara e Carlo Acutis: il dono dell’amicizia

      Società del Soldo Urbino. Pranzo di primavera

      IL Nuovo Amico settimanale d'informazione Pesaro-Fano-Urbino
      Social
      • Facebook
      • Twitter
      • Instagram
      • YouTube
      Da non perdere

      A Pesaro inaugurazione del nuovo salone di bellezza “Giorgio Parrucchieri” con vernissage artistico

      Cultura

      Nell’ambito degli eventi nella città di PESARO, designata quest’anno quale Capitale della Cultura 2024, dopo…

      Presentato il libro per i 100 anni di Don Raffaele Mazzoli

      Una visita al Museo Albani

      Premiazione del concorso mariano

      Iscriviti alla Newsletter

      Ricevi le ultime notizie da Il Nuovo Amico.

        Chi Siamo
        Chi Siamo

        Il Nuovo Amico
        Settimanale di informazione Fondato nel 1903
        Diocesi di Pesaro Fano Urbino
        Tel.: +39 0721 64052
        Email: info@ilnuovoamico.it

        Primo Piano

        Quando Papa Leone XIV venne a Urbino nel 2009

        Mons. Salvucci: “Continueremo a pregare per te”

        Chiara e Carlo Acutis: il dono dell’amicizia

        Nuovi Commenti
        • Stefania Conte su Don Roberto Liani. La potenza del nome di Gesù!
        • Alberto su Mons. Salvucci: “Continueremo a pregare per te”
        • Sergio firpo su La figura dei facilitatori nel cammino sinodale
        • Eugenio Nascetti su Francesco Lorusso e la fine del sogno
        Facebook Twitter Instagram
        • CONTATTI
        • STORIA
        • FISC
        • PREMIO VOLPINI
        • PREMIO ALDINA ROMBALDONI
        • Privacy e Cookies

        © 2025 Il Nuovo Amico. Tutti i diritti riservati. | Cooperativa Comunicare, via del Seminario 4 - 61121 Pesaro (PU) tel. 0721 64052 - C.F. 00957520414
        Pellegrinaggi e santuari | in collaborazione con : RossoZingone

        Digita sopra e premi Invio per cercare. Premi Esc per annullare.