Enti ed istituzioni cittadine si sono attivate per celebrare i cento anni della nascita di Paolo Volponi con molteplici iniziative che intendono celebrare la vita e le opere di un uomo che ha segnato la storia della Città ducale.
Un ‘sipario ducale’ per ricordare i cento anni dalla nascita di Paolo Volponi. Saranno promosse da Università di Urbino, Fondazione Carlo e Marise Bo, Comune di Urbino e Galleria Nazionale delle Marche le celebrazioni per la ricorrenza del poeta, dirigente e politico che ha segnato la storia locale e la letteratura nazionale nel secolo scorso.
Mostre. Le prime iniziative saranno promosse dalla Fondazione Bo: si valorizzerà la donazione dell’archivio Volponi fatta di recente da Caterina Volponi. Martedì 6 si è aperta in via Valerio la mostra Paolo Volponi: un itinerario nella vita e nell’opera, che durerà fino al 13 dicembre. Si tratta di un’esposizione che ripercorre la vita e l’opera di Volponi, grazie a documenti del fondo omonimo: manoscritti e dattiloscritti, disegni, foto originali. Per la mostra è stato inoltre realizzato un documentario con testimonianze sull’uomo e sullo scrittore. Da aprile a settembre invece alle sale del Castellare di Palazzo Ducale sarà allestita un’altra mostra curata dall’accademia di Belle Arti con varie opere provenienti dalla collezione d’arte del poeta, focalizzate in particolare sull’arte moderna e sui suoi scritti a tema artistico.
Luoghi. Parte delle attività riguarderanno poi i luoghi ‘ducali’ cari allo scrittore, dove verranno poste citazioni letterarie. Non solo parola scritta, perché grazie alle installazioni audio le vie della città riprodurranno anche la sua voce, registrata durante la lettura di brani o interventi pubblici. Sempre martedì è stata anche scoperta la targa commemorativa apposta sulla facciata della casa dello scrittore in via Matteotti, angolo via Saffi. All’inizio di maggio, nell’ambito del festival Urbino e le Città del Libro, sarà presentata la ripubblicazione in tiratura limitata delle Cantonate di Urbino, il libro d’arte del 1985 con testi di Paolo Volponi e tre incisioni di Renato Bruscaglia. Si tratta di un’edizione ampliata, con altre otto incisioni realizzate all’epoca da Bruscaglia, che non avevano trovato spazio nel libro. A luglio invece il Centro Teatrale Universitario produrrà uno spettacolo tratto dalla traduzione volponiana della Lisistrata di Aristofane.
Galleria. A Palazzo ducale si completerà l’itinerario volponiano del 2024: come ha spiegato il direttore della Galleria Luigi Gallo, “Volponi, urbinate, fu una figura di spicco nel mondo culturale della sua epoca. Intellettuale, politico impegnato e critico d’arte. La sua collezione racconta del gusto e della formazione di un pensiero critico fondato sulla lezione di Roberto Longhi. Nella sua collezione, donata dalla famiglia alla Galleria Nazionale delle Marche, si distingue un piccolo gruppo di fondi oro del 300-400 bolognese, e alcune opere dei migliori artisti del Seicento italiano, che mostrano l’interesse per quella pittura naturalistica che trova riscontro nella sua produzione letteraria. La nuova disposizione del nucleo collezionistico al secondo piano di Palazzo Ducale, ha valorizzato ulteriormente le magnifiche opere grazie ad una nuova illuminazione e alla completa riscrittura dell’apparato storico critico, permettendo di approfondire lo straordinario lascito culturale e artistico del senatore urbinate”.