Il 7 dicembre, in occasione della ricorrenza dei 500 anni della morte di Pietro Vannucci detto “il Perugino”, Fano ha reso onore al grande maestro umbro inaugurando una mostra dossier sulla Pala d’altare della chiesa di S. Maria Nuova. L’opera, rientrata dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze dopo un accurato restauro, potrà essere ammirata presso la Sala Morganti del Palazzo Malatestiano fino al 7 Aprile 2024, quando verrà ricollocata nella sua sede stabile.
La chiesa di Santa Maria Nuova divenne la sede dei Frati Minori Osservanti, grazie alla generosità del nobile ecclesiastico Galeazzo Gabrielli che ne permise l’acquisto nel 1519, trasferendovisi dal loro convento extraurbano di San Lazzaro.
Opere. Le tre opere di maggior rilievo da segnalare all’interno della Chiesa parlano di Maria: La Visitazione di G. Santi, L’Annunciazione del Perugino e la Pala con La Madonna in trono con predella. La firma del Perugino e la data 1497 attestate dalla scritta apportata sul gradino inferiore del trono su cui siede la Madonna, certificano il periodo in cui (come sostiene Franca Martelli menzionando Vasari) Perugino, Giovanni Santi e suo figlio Raffaello potrebbero aver operato a Fano.
Dipinto. La Pala del Perugino è un dipinto a olio su tavola (262×215), raffigurante la Madonna in trono collocata al di sotto di un portico con il Bambino nudo sulle ginocchia. A sinistra sono disposti S. Giovanni Battista, S. Ludovico da Tolosa, S. Francesco mentre, a destra, sono riconoscibili S. Maria Maddalena, S. Pietro e S. Paolo grazie ai loro consueti attributi.
La pietà rappresentata nella lunetta (150×250) raffigura Cristo morto alzato sul sepolcro da Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo. L’immagine della pietà rappresentata nella lunetta si riallaccia ad un altro affresco del Perugino che si trova sulla parete esterna della chiesa di S. Pier Maggiore a Firenze, tra le figure di Maria e Giovanni Evangelista entrambi con le mani serrate nella preghiera, come rappresentati nel Compianto sul Cristo morto presso la Galleria Palatina di Palazzo Pitti.
Storia di Maria. La predella con le Storie della vita di Maria traccia le fasi più salienti della vita della Madonna: la Natività di Maria, la Presentazione di Gesù al tempio, lo sposalizio della Vergine, l’Annunciazione e l’Assunzione e la consegna della cintola a S. Tommaso.
In queste scene l’artista usò riferimenti iconografici ben collaudati, come quello del portico, della mandorla incastonata nel paesaggio di una vallata o vari interni impostati sempre secondo una salda spazialità prospettica. La figura di Maria Madre di Gesù è qui rappresentata quale figura terrena tipicamente rinascimentale, ma la grande influenza assunta nel Medioevo e Rinascimento fra i cattolici la rende figura regale.