Venerdì 12 gennaio, nella Sala della Concordia del Comune di Fano alla presenza del Vescovo Andrea, è stato presentato, allietato dagli interventi musicali di Matteo Mangani, “Geranio rosso”, il libro della docente di lettere Antonella Ciaroni che ha conversato con la scrittrice e giornalista Asmae Dachan. Abbiamo chiesto, proprio all’autrice, di spiegarci come nasce questo suo lavoro.
Da cosa nasce “Geranio rosso” e perché questo titolo?
Geranio rosso è la poesia che dà il titolo alla raccolta. È il diario della mia vita, dove ho voluto salvare ogni emozione, senza dimenticare le lacrime, i sorrisi, i lutti e le gioie. La silloge nasce un anno fa; dopo due ricoveri mi trasferisco a Urbino nella casa famigliare. Un giorno, mentre fuori nevica, il mio sguardo di posa su un geranio che inspiegabilmente era tutto fiorito. Mi è sembrato subito un prodigio, un segno che la vita non finisce ma si apre all’Ignoto. In quel geranio rosso io ci ho visto l’amore per mia madre.
Quanto tempo ha impiegato a scriverlo e di cosa parla?
Le parole arrivano, in una giornata invernale, circa un anno fa, come un fiume in piena. I versi prendono corpo nella carta, ma io li avevo sempre custoditi nell’anima. Come scriverò nella dedica alla poesia “Non ti ho accolta, ma tu ci sei sempre stata”.
“Geranio rosso” è il diario della mia vita, racconta le emozioni attraverso le quali rivivono i ricordi.
Il nucleo dominante della poesia è dedicato alla memoria di mia madre, nel momento in cui l’anima lascia il corpo e, come scriverò in Cenere, “su ali impalpabili vola”. All’interno dell’opera ripercorro gli affetti famigliari, i dolori dei lutti e della malattia, ma mai con rassegnazione o disperazione. La poesia, al contrario, pulsa di vita e di rinascita. Nelle poesie Grembo materno e Un lungo corridoio mi soffermo sul miracolo della vita e della maternità, la quale si trasforma nelle ultime composizioni in amore per gli ultimi, gli indesiderati.
Qual è il messaggio che vuole dare tramite il suo scritto?
Ciò che ho capito e che spero si evinca dalla mia raccolta di poesie è che il giorno più bello è l’oggi e va vissuto appassionatamente. Si rinasce dopo ogni sofferenza, ogni dolore, grazie all’amore per la vita per la quale è doveroso lottare. È importante, in questo, essere supportati dalla Fede e dalla famiglia; ome spesso ripete Papa Francesco “Non ci si salva da soli”.
La silloge mette in luce il mistero della vita dopo la morte, le poesie aprono lo sguardo verso una nuova dimensione, un altrove in cui l’anima può finalmente essere libera e “sprigionarsi”.