“Papi, Imperi e Monachesimo” è il titolo del secondo volume della “Cronistoria della Chiesa” curata da Giovanni Santarelli per le edizioni “Banca del Gratuito”. Dopo un primo volume dedicato alle origini del percorso cristiano nella storia, con una “premessa cronologica” dedicata alla storia dell’Israele del Primo Testamento, l’autore si dedica al controverso periodo medievale in cui la Chiesa raggiunge l’apice del proprio potere e della propria espansione geografica.
Un periodo particolarmente complesso, quello medievale, in cui la Chiesa raggiunge i massimi livelli di influenza culturale e politica sull’intero Occidente allora conosciuto.
Nel Medioevo la Chiesa è “tutto”; gli avvenimenti che si succedono tra il IX e il XV secolo sono un continuo susseguirsi di alti e bassi che porteranno i “decisori” politici dell’epoca, i Papi e gli Imperatori, a costruire una “governance” imperiale in cui la chiesa assumerà sempre più ruoli centrali di unità culturale e politica.
Quali sono state, secondo la tua ricostruzione cronologica, le fasi storiche più importanti definibili come ‘cambiamento d’epoca’?
Inutile dire che i cambiamenti d’epoca di allora erano, sicuramente, molto più lenti rispetto a quelli di oggi. Il vantaggio del mio lavoro, per il lettore comune, sta proprio nella possibilità di accedere al susseguirsi delle vicende storiche in poche pagine offrendo, accanto alle date, elementi essenziali di conoscenza. Detto questo, la svolta costantiniana, la fine dell’Impero Romano, il movimento migratorio delle popolazioni del nord Europa verso i territori dell’ex Impero, la conversione al cristianesimo dei “barbari” e l’avvicinamento della Chiesa di Roma alla dinastia franco-carolingia per garantirsi quella protezione che gli Imperatori d’Oriente non erano più in grado di dare, ha portato a un sempre maggior distacco tra Costantinopoli e Roma che sfocerà nel grande scisma del 1054 di cui, ancora oggi, ne sentiamo le conseguenze: una chiesa divisa è una chiesa non credibile. Questo fu sicuramente un grande cambiamento d’epoca.
L’epoca medievale è anche quella delle crociate che non costituiscono un grande esempio di fedeltà al vangelo della pace.
Mi soffermo molto su questa triste vicenda, inquadrandola, ovviamente, nel contesto di allora dove si faceva sempre più acceso il confronto con l’Islam. Le crociate, però, furono una sostanziale sconfitta per la chiesa pur a fronte di successi iniziali: la riconquista della Terra Santa nel 1099 durerà, infatti, fino al 1187 con la riconquista di Gerusalemme da parte di Saladino; la conquista di Costantinopoli da parte della chiesa nel 1204 (sostanzialmente una guerra tra cristiani) terminerà nel 1261 con la riconquista della città da parte dei Bizantini. Se a questo aggiungiamo lo scisma d’Oriente e l’esito della lotta per le investiture su cui mi soffermo nelle conclusione, capite che il massimo del potere coincide con l’inizio di un lungo declino che ci porterà fino ad oggi.
La chiesa però non sono solo i Papi e l’Occidente non sono soli gli Imperatori; ti sei soffermato anche su altre realtà che, pur presenti in quei periodi, sono raramente ricordate?
In ognuna delle differenti cronologie, corrispondenti a differenti periodi, ho sempre riservato una “colonna” agli avvenimenti in ambito ecclesiale, alle riforme proposte dal monachesimo, ai cammini comunitari, a nuove esperienze missionarie fatte da grandi uomini e donne di fede in territori lontani. Infine, ho voluto dare spazio, soprattutto nella fase delle crociate, agli episodi di antisemitismo di cui sono stati protagonisti i cristiani e ad alcuni momenti importanti di ascesa del mondo musulmano.
Il volume è in vendita presso la libreria “Equilibri” di Fano in Via Vitruvio, 3/b