Al progetto, promosso grazie all’impegno di Caritas Italiana e altri organismi italiani ed internazionali in via sperimentale fin dal 2019, aderisce anche l’Università di Urbino.
Il 28 luglio scorso si è svolta presso l’Università di Urbino la Conferenza Stampa per presentare il progetto UNICORE 5.0, promosso dall’ateneo urbinate. Alla conferenza hanno preso parte i partner locali: Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in vado con l‘Ufficio pastorale della Caritas, GRIS Marche, Labirinto Soc. Coop., L’Africa Chiama onlus, Rotary Club Urbino, in collegamento online anche Andrea Pecoraro per UNCHR (Organizzazione Onu per i Rifugiati).
La nascita. Il programma Unicore – University Corridors for Refugees è stato avviato in via sperimentale nel 2019, grazie all’impegno di Caritas Italiana, insieme al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’UNHCR, la Diaconia Valdese, il Centro Astalli, Gandhi Charity e una vasta rete di partner locali. Il progetto consiste nel rilascio di visti di ingresso per motivi di studio per studenti che siano titolari di protezione internazionale, al fine di ottenere visti e borse di studio in Italia.
Uniurb. L’università di Urbino, unica nelle Marche, aderisce al progetto per la prima volta al progetto. L’ateneo feltresco ha pubblicato un bando mettendo a disposizione 2 posti, a cui hanno risposto 9 candidati. Come ha illustrato per l’Università Simona Maluccelli, sono stati selezionati uno studente del Burundi e uno studente sudsudanese, entrambi rifugiati in Kenya, per continuare il loro percorso di studi. Forte è la loro motivazione e determinazione nell’investire sullo studio per costruire un futuro migliore. I due studenti arriveranno in Italia tra fine settembre e inizi ottobre e saranno ospitati presso i collegi universitari.
L’Arcidiocesi. Presente alla conferenza stampa, l’Arcivescovo mons. Sandro Salvucci ha sottolineato l’inclusività di questo progetto che si incrocia con temi di forte attualità: “Un’attività essenziale dal valore simbolico fortissimo, è una goccia nell’oceano per riuscire a creare qualcosa di grande, insieme. Infatti se ognuno di noi è una goccia, lo diceva Santa Teresa di Calcutta, il mondo può sperare in un cambiamento. Aprire un corridoio e aderire ad un progetto di corridoio universitario per studenti rifugiati stranieri è un bel messaggio, credo che dobbiamo lavorare affinché questi corridoi, queste porte possano essere più ampie”.
La Caritas. Il ruolo di Caritas all’interno del progetto Unicore si sviluppa su due livelli. A livello nazionale, Caritas Italiana sostiene gli studenti nelle attività pre-partenza, Dopo che gli studenti sono stati selezionati dalle università, Caritas Italiana, copre le spese pre-partenza, compresi i trasporti e le visite mediche e fornisce supporto amministrativo e logistico. A livello locale, il ruolo della Caritas, è quello di sostenere attivamente l’inserimento degli studenti nella comunità, in collaborazione con l’università che li accoglie. Ad Urbino la Caritas Diocesana ha presentato il progetto alla FUCI, che da subito ha accolto con interesse la partecipazione a questa iniziativa. Saper accompagnare è difficile e delicato. Ma conosciamo anche la bellezza dell’incontro e dell’accoglienza. Stare accanto, ascoltare e cogliere quelli che sono i bisogni, trovare insieme le risposte più adeguate, cercando di mettere la persona nelle condizioni di scegliere in modo consapevole, sono cose che abbiamo avuto modo di sperimentare sia con il corridoio umanitario arrivato ad Urbino nel 2018 che con l’ultima emergenza Ucraina.