Grande folla di fedeli ad accogliere l’immagine della Vergine lungo il tragitto, ricco di addobbi e composizioni multicolori, e quinsi nel sagrato del Santuario.
La comunità parrocchiale di Ca’ Staccolo di Urbino ha accolto festante, sabato scorso, l’immagine della Madonna del Giro, proveniente da Trasanni, accompagnata dal suo parroco don Daniele Brivio, nel Santuario del Sacro Cuore di Gesù, gremito di fedeli, come nelle grandi occasioni. Già da diverso tempo la macchina organizzativa era al lavoro per questo gioioso evento: piccoli e grandi, donne e uomini, religiosi e laici, praticanti e non, si sono impegnati, realizzando addobbi e composizioni floreali, per rendere più accogliente l’arrivo della Madre di Dio e nostra.
Attesa. Accanto al programma organizzativo, vi è stato anche un cammino spirituale, guidato dal parroco don Piero Pellegrini. Ci si è ritrovati in varie zone della parrocchia per la recita del Rosario e per meditare sul ruolo di Maria, a partire dal suo “sì” al piano di Dio. Il parroco ha più volte ribadito, che «sarebbe servita a poco la festa esteriore se non fosse accompagnata da un incontro con Gesù, da un vero cambiamento di vita. Alla vergine non interessa lo sfarzo e lo spreco, bensì chiede di essere più fratelli e sorelle, unito a gesti di carità, con chi si trova nella necessità».
Tradizione. È un’antica tradizione quella della Madonna del Giro, ricca di fede e di pietà popolare, nata nel 1428 a Silvano, un borgo dell’urbinate, vicino a Fermignano. Questo peregrinare della Vergine, di parrocchia in parrocchia, si può definire un “santuario itinerante”. Andando indietro nel tempo, possiamo vedere come la Madre della Chiesa, abbia legato attorno a sé, come già accaduto con gli apostoli e i discepoli nel cenacolo, sacerdoti, religiosi e laici per un solidale cammino di fede e di grazia. L’immagine di questa Congregazione “Suburbana” fu dipinta dall’urbinate Raffaele Giovannelli, ispirandosi al modello dell’Immacolata del Barocci.
Maria, Madre della Chiesa. Nel solenne rito eucaristico, presieduto dall’Arcivescovo e concelebrato dal Parroco e da don Daniele Brivio, mons. Salvucci ha ricordato che «dove c’è Gesù c’è Maria, e dove c’è Maria c’è la Madre Chiesa. Avete risposto numerosi alla Sua chiamata. La Vergine è sempre con il Figlio e, come ha accolto Lui, accoglie tutti noi. E’ la Madre di tutti. Ce lo indica quando lo tiene in braccio, così pure quando lo tiene sulle ginocchia da morto, basta ricordare la “Pietà di Michelangelo”». E ancora: «Come Maria è stata presente nella comunità nascente, questa sera è qui in mezzo a noi. La preghiera più bella la troviamo nell’Apocalisse: “vieni Signore Gesù, vieni Santo Spirito, venga il tuo Regno”. La preghiera cambia il cuore. La Vergine è la Madre della Chiesa, pertanto come Lei ci accoglie a braccia aperte, così anche noi non possiamo escludere nessuno, usando misericordia con tutti». Dopo la festa, il cammino di preghiera, con la recita del rosario, seguito dalla celebrazione eucaristica, è proseguito ogni sera con determinate intenzioni rivolte a: defunti, malati, famiglie, universitari e devoti del Sacro Cuore. Il coro parrocchiale ha accompagnato con canti e armoniose melodie, la solenne celebrazione eucaristica.