Quest’anno la comunità civile e religiosa di Fermignano ha vissuto con particolare intensità la festa patronale di santa Veneranda, conferendo al parroco emerito, mons. Giuseppe Tabarini la cittadinanza onoraria.
Nell’ultima settimana di luglio, Fermignano ha vissuto due giornate molto intense. Martedi 25 luglio è stato molto applaudito il grande concerto del corpo bandistico nella scalinata di Piazza Don Minzoni. Mercoledi 26 luglio, solennità patronale di santa Veneranda, nel corso Bramante di fronte la torre, il Sindaco Emanuele Feduzi con gli assessori Monica Scaramucci ed Ubaldo Ragnoni, alla presenza di mons. Sandro Salvucci, arcivescovo di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado e di centinaia di cittadini hanno donato una splendida pergamena miniata a mano – ovvero un attestato di “cittadinanza onoraria” – a mons. Giuseppe Tabarini. A culmine di due intense giornate, in serata si è tenuta la messa solenne e processione con l’immagine di Santa Veneranda accompagnati dal corpo bandistico e dalle autorità civili e militari per le vie del centro storico.
Impegno poliedrico. Fortemente legato alla cittadina metaurense, don Pippo ha servito la Comunità di Fermignano per un quarantennio (come vice parroco prima e poi come “pastor proprius”) con umiltà, prendendosi cura in particolare, della formazione umana e morale delle nuove generazioni. Inoltre attestati di benemerenza alla A.S.D. – U.S. Fermignanese 1923 per l’impegno profuso nella promozione sportiva e sociale dei giovani, per i numerosi traguardi raggiunti, nel centenario della fondazione ed ai Vichinghi Baskin Fermignano per gli importanti risultati sociali e sportivi raggiunti. Inoltre sono stati consegnati attestati di merito agli studenti che, dopo la scuola media, si sono distinti nelle scuole superiori.
Un lungo percorso pastorale. Don Pippo in questi decenni ha segnato la vita di diverse generazioni di ragazzi cresciuti nell’accoglienza e nell’apertura di una Chiesa dal volto giovane, sempre capace di creare quelle occasioni d’incontro e aggregazione fondamentali per la vita ecclesiale e sociale di ogni persona. L’attenzione e la vicinanza ai bisogni di tutti, la capacità di dialogare con i vicini e i lontani, con le realtà sociali e associative, aderendo o proponendo iniziative volte sempre alla promozione umana dei singoli e della comunità, superando diffidenze e pregiudizi, ha permesso a don Pippo di essere sempre per tutti un riferimento spirituale e morale imprescindibile per la vita del paese. Uno spirito di cordialità e amicizia gioiosa ha sempre legato don Pippo al suo gregge che ha saputo guidare con amore e fedeltà incrollabili.
Gregge e pastore in sintonia. Sempre sorretto dall’appoggio e il sostegno dei parrocchiani e dei cittadini il suo stile pastorale gli ha permesso di affiancarsi al cammino umano e di fede di tutti con la cura di una compagnia discreta e rispettosa dei tempi e del percorso personale di ognuno. Molti giovani, grazie alla sua apertura e paziente cura umana e spirituale, hanno trovato nel tempo la strada per accostarsi o riaccostarsi a un cammino di fede mai disgiunto da quello umano e sociale e lo stesso Don Davide, come molti operatori attuali nelle varie parrocchie, sono suoi figli spirituali cresciuti dentro quella compagnia umana e cristiana. La dimensione, tanto cara a don Pippo, del gruppo giovanile in cammino nella ricerca di senso e nell’impegno nella realtà sociale in cui si è chiamati a vivere e a testimoniare Cristo, è figlia di una formazione che trova in figure come Primo Mazzolari, la sua ispirazione.