Mons. Sandro Salvucci ha inizialmente incontrato Consiglio Comunale e Cittadinanza nella Sala Consiliare, quindi in chiesa ha presieduto l’eucaristia in occasione di Maria vergine del Monte Carmelo.
Il pomeriggio assolato e torrido di domenica scorsa non ha trattenuto la comunità civile e religiosa di Montecalvo dal vivere con grande partecipazione un evento cui, grazie alla caparbietà del parroco don Romano Conti ed alla grande disponibilità del sindaco Donatella Paganelli, si era a lungo preparata… con tanto di Orchestra di strumenti a fiato (per tutti la Banda di Montelabbate) a completare il comitato di accoglienza. L’occasione era la festa della Madonna del Carmine, devozione cui la comunità fogliense è per tradizione molto affezionata, come testimonia una piccola ma decorosa celletta che accoglie cittadini e visitatori all’ingresso del paese, festa che cade appunto il 16 luglio. Fin qui niente di eclatante (a parte le temperature elevate, oltre ogni aspettativa). L’eccezionalità della giornata è consistita nel fatto che Montecalvo in Foglia ha accolto per la prima volta in forma ufficiale l’arcivescovo, mons. Sandro Salvucci.
Con la cittadinanza. In Municipio il Sindaco, dando il benvenuto all’Arcivescovo, ha descritto con rapide pennellate (senza per altro lesinare di accennare ai pur presenti chiaro/scuri) la realtà molteplice e vivace del piccolo comune che dal centro – posto “sulla sommità del monte” – si dirama a valle nelle due frazioni di Ca’ Gallo con la sua spiccata anima commerciale e di Borgo Massano con la sua forte vocazione industriale, accentuata probabilmente anche dal fatto di essere in gran parte costituita da imprenditori radicati nel territorio. Vivace è la presenza delle associazioni sportive, della Protezione Civile e dell’Auser che – giova ricordarlo – hanno dato prova di grande spirito di abnegazione ed altruismo nel troppo lungo tempo della pandemia. E tanto altro… Infine, il compito umano e non soltanto confessionale svolto dalle parrocchie, in special modo verso i giovani con le loro attività ordinarie ed estive (il Grest, su tutte), appena concluse negli oratori di Borgo Massano e Ca’ Gallo. Mons. Salvucci si è detto molto contento di tanta vivacità, a dispetto del “piccolo comune” ed ha esortato tutte le realtà presenti ed operanti sul territorio a perseverare ed a fare rete perché i risultati possano avere il massimo della proficuità. Il dono di un quadro e di un recente volume sulla storia del paese, rispettivamente di Giulio Serafini e di Filippo Severini, hanno concluso questo primo momento.
La celebrazione. L’Arcivescovo si è poi recato per la celebrazione eucaristica nella chiesa parrocchiale, gremita di fedeli. Il rito, familiare e solenne nello stesso tempo, ha visto la comunità di Montecalvo ritrovarsi devota ai piedi della nostra Mamma Celeste e del suo Divin Figlio (portato in braccio dalla Vergine). Don Romano, salutando il nostro Pastore ha espresso un accorato desiderio: che, pur con i tanti impegni in un vasto territorio (due Diocesi), anche le piccole comunità possano sentire vicina la presenza del Vescovo. Durante l’omelia mons. Salvucci ha fatto sua la preoccupazione del Parroco ed ha esortato i fedeli presenti ad essere terreno buono, proprio come la Vergine Maria che per tutta la vita è stata dalla parte di Gesù. Al termine della celebrazione avrebbe dovuto esserci la processione per le vie del paese, sospesa prudenzialmente per ovvi motivi. Ci si è limitati a “far uscir di chiesa” la statua della Madonna. Dal sagrato l’Arcivescovo ha impartito la benedizione a tutta la comunità di Montecalvo.