Giovedì 23 marzo i sacerdoti, i diaconi ed i religiosi della nostra Arcidiocesi si sono dati appuntamento al Pelingo per il ritiro mensile che, in questo particolare momento dell’anno liturgico (nel pieno della Quaresima, a ridosso della domenica Gaudete), ha costituito di fatto il ritiro pasquale. Rispetto agli anni scorsi, infatti, una novità si profila per le celebrazioni pasquali ed in particolare per la messa crismale: l’arcivescovo mons. Sandro Salvucci ha stabilito che quest’anno la messa “degli oli” ad Urbino sarà celebrata non – come da inveterata consuetudine – nel pomeriggio del mercoledì santo, bensì – e questo è un ritorno alla verità della liturgia – nella mattinata del giovedì santo, precisamente alle 10.
Il ritiro pasquale, dunque. A fare luce sul nostro cammino di uomini, cristiani e consacrati la figura del profeta Elia, una figura complessa, con le sue luce e le sue ombre, proprio come siamo anche noi. A spezzare la Parola è stato invitato p. Marzio Calletti, frate cappuccino appassionato di Santa Veronica Giuliani e predicatore conosciuto e molto apprezzato. Nel presentare l’animo di Elia quale ci viene descritto nel primo libro dei Re al capitolo 19, p. Marzio ha sottolineato un aspetto, forse, così comune anche a noi preti: “lo zelo per il Signore” che, tradotto in altri termini possiamo definire come “attivismo” che si scontra con l’insuccesso e che rischia di farci entrare in confusione, prendendo la insana voglia di mollare tutto. Quante volte anche noi ci lasciamo travolgere dalla logica del diabolico “ho fatto tutto per il Signore”. «Forse – ha proseguito il predicatore – varrebbe la pena di fermarsi, entrare come Elia nella caverna del nostro cuore e fare esperienza del Signore nel suo passare nel cuore della nostra vita. Questo ci permetterà di riconoscere che non siamo noi a fare tutto per Lui, ma piuttosto è Lui che fa tutto per noi». Davvero un grandioso cambio di passo, forse doloroso come ogni potatura, ma necessario per la nostra vita e per il nostro ministero.
Al termine della meditazione, c’è stata la possibilità dell’adorazione eucaristica e delle confessioni, mentre i moderatori delle sette Unità Pastorali (Urbino, Metauro, Apsa, Foglia, Candigliano, Urbania e Massa Trabaria) si sono incontrati con l’Arcivescovo per una prima condivisione sul lavoro delle e nelle nostre comunità. La preghiera dell’Angelus e il pranzo fraterno hanno sigillato la mattinata di spiritualità.