L’anno 2023 sarà un anno alquanto complicato per le famiglie che assistono in casa i loro cari anziani “fragili”. L’assistenza a casa degli anziani non autosufficienti è riconosciuta da tutti gli esperti del sistema sociale e sanitario come la migliore risposta ad un bisogno emergenziale visto soprattutto ai numeri che per Fano nel 2022 sono stati certificati dall’Istat 1675 over 85, rimane a carico delle famiglie ormai allo stremo. Il contratto nazionale del settore di cura per “le assistenti familiari” che comunemente chiamiamo impropriamente “badanti”, ha previsto, per mettere queste lavoratrici al riparo dalla inflazione, un aumento di retribuzione del 9,2% sui minimi contrattuali. Lavoratrici e lavoratori che avranno pertanto un adeguamento all’80% dell’indice Istat per quanto riguarda le retribuzioni minime, mentre sarà aumentato al 100% per l’indennità di vitto e alloggio. Gli aumenti mensili quindi che avranno in busta paga andranno da 94,2 euro in più per le badanti conviventi fino ad un massimo di 116 ero per i non conviventi.
Se poi aggiungiamo i costi che le famiglie si ritrovano a pagare sulla energia e il riscaldamento spesso di abitazioni dove di fatto vivono gli anziani con la badante assieme, ora è una impresa sempre più costosa.
Le Acli con i loro servizi in provincia hanno in carico cinquecento famiglie a cui offrono oltre il servizio di consulenza sulla tenuta del rapporto di lavoro anche un servizio di supporto di consulenza sull’accesso ai servizi socio-sanitari e spesso anche sulla difesa dei diritti messi a dura prova da un sistema di servizi pubblici in evidente grande difficoltà. Proprio lo scorso 19 gennaio il consiglio dei ministri ha approvato con procedura d’urgenza un disegno di legge deleghe al governo in favore delle persone anziane. Da sottolineare che questo provvedimento era stato di fatto preso dal governo Draghi che aveva previsto una riforma articolata e complessiva con particolare riferimento agli anziani non autosufficienti finalizzata a realizzare uno degli obiettivi del PNRR. Secondo nostre analisi e stime, il costo complessivo che le famiglie fanesi sostengono per i loro anziani non autosufficienti ammonta a 12 milioni di euro l’anno, il costo totale di tutti i servizi erogati dal sistema di welfare pubblico dell’Ambito Sociale 6 non raggiunge gli 11 milioni.