“Carissimo Giacomo, la tua vita sia degna del servizio alla mensa del Signore e della Chiesa. Trasmetti fedelmente la Parola di Dio. Non confondere il Ministero con il premio per i più buoni e, quindi, di non incentivare una sorta di carrierismo ecclesiale-clericale, una sorta di gara a chi sta più vicino all’altare, a chi si veste, a chi si distingue dagli altri. Il diaconato: non si tratta una promozione, ma di un servizio. E’ una chiamata, non una auto-elezione o una auto-candidatura, anzi è opportuno diffidare delle auto-candidature. Ricordati sempre: il battesimo è la fonte del ministero”. Queste le parole che il Vescovo Armando ha rivolto, venerdì 3 febbraio nella parrocchia di Cuccurano, a Giacomo Longarini che ha ordinato diacono proprio nel giorno della festa parrocchiale in cui tutta la comunità si è riunita in un abbraccio fraterno al nuovo diacono. Dopo essersi soffermato sulla figura di San Biagio che “con la sua vita e il suo martirio non cedette alla proposta di rinnegare Cristo, perché viveva una relazione profonda con Cristo”, si è rivolto a Giacomo mettendo in evidenza il servizio del ministero del diaconato.
Battesimo. “Ciò che definisce, identifica il cristiano nella chiesa – ha proseguito il Vescovo – è ciò che gli è comune con tutti gli altri segmenti del popolo di Dio: il fatto di essere battezzati. La formazione spirituale di chi è chiamato ad essere istituito in un ministero deve innanzitutto vertere sul fatto che il primo impegno è l’obbedienza al proprio stato di vita e a percepire la dignità grande data al lavoro e dalla famiglia. Il secondo elemento di spiritualità dei ministeri istituiti è il servizio per gli altri.
Ministero. Ogni ministero divenga “essere per l’altro” sull’esempio di Cristo, l’uomo nuovo, che lavando i piedi agli apostoli, ha rivelato il mistero del Padre e del suo amore. Questa dimensione di servizio agli altri del ministro istituito necessita di altre due declinazioni: “servo inutile” e gratuità. Il terzo elemento di spiritualità: il culto a Dio, la liturgia. Lavoro, servizio, culto: strettamente legati, si intrecciano tra loro in una dimensione spirituale capace di dare unità alla persona così da non squilibrare nel servizio istituito una componente in favore dell’altra o a scapito dell’altra. La spiritualità del Ministero istituito è quella di un lavoratore, un servitore, un celebrante la cui giornata è permeata dalla presenza di Cristo nello Spirito del Padre. Augurio – Il coraggio di superare le nostre frammentazioni e frantumazioni e anche il coraggio di prendere coscienza del ‘cadavere’ che, a volte, vive dentro di noi. – I giovani inquietano, ma dovete andare a cercarli; i giovani interrogano e non dovete aver paura delle loro domande, così come non dovete pretendere di aprire il cassetto delle risposte e fornire le ricette. Lasciamoci inquietare! Il sacramento ricevuto è più grande delle nostre persone, noi ne siamo a servizio sempre, ovunque. Dobbiamo crescere nella fiducia verso il futuro: avere timore per il domani può essere umano, ma può anche esprimere sfiducia verso Cristo, Pastore grande delle anime, Pastore dei Pastori.