Il restaurato Oratorio di Santa Croce è stato assegnato dall’arcivescovo Tani come nuova sede della delegazione urbinate, finora sita a S. Sergio.
Domenica 9 ottobre è stata inaugurata la nuova sede della Delegazione di Urbino dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. L’evento ha avuto inizio nel Monastero delle Agostiniane di Santa Caterina d’Alessandria, dove i Cavalieri e le Dame della Sezione Marche si sono ritrovati con l’arcivescovo Gr. Uff. mons. Giovanni Tani, Priore e Reggente della Delegazione di Urbino, che ha celebrato la Santa Messa; al termine, i presenti si sono trasferiti in via Santa Chiara, presso lo splendido Oratorio di Santa Croce, recentemente restaurato.
Autorità. Prendendo la parola, l’Arcivescovo ha auspicato che la nuova sede possa costituire un impulso per le attività spirituali e caritative della Delegazione, finalizzate al sostegno della Terra Santa. Successivamente è intervenuta la Prof.ssa Cristina Montanari, Preside della Sezione Marche, che a nome di tutti i Confratelli e Consorelle ha espresso a mons. Tani viva gratitudine per aver assegnato all’Ordine il prestigioso edificio, particolarmente significativo per i Cavalieri del Santo Sepolcro, anche per la sua intitolazione alla “Santa Croce”. Infine, la Dama Avv.ssa Laura Carneroli ha illustrato la storia e le opere d’arte che vi sono custodite.
Storia. L’Oratorio, caro al Duca Federico da Montefeltro, risale alla prima metà del Trecento e nel corso dei secoli ha subito varie trasformazioni; le sue vicende sono legate alla Confraternita dei Disciplinati di Santa Croce, che solevano percuotersi prima di uscire dall’edificio ed in occasione di particolari funzioni. L’interno, a pianta irregolare, è costituito da due distinti locali: la navata principale e la cappella della Sacra Spina. La navata principale è composta da tre campate con volte a crociera; particolarmente pregevole è la prima, che presenta decorazioni pittoriche con la rappresentazione della crocifissione e di storie del ritrovamento della croce. Sempre nella navata principale, lungo la parete di destra, sono conservati due manufatti pittorici risalenti al XV secolo: la “Madonna del latte” di Ottaviano Nelli e “San Sebastiano”, attribuito a Giovanni Santi, padre di Raffaello. L’altare maggiore, invece, è impreziosito da un dipinto avente per soggetto la “Deposizione”, inserito in un’imponente cornice dorata, che lo rende a trittico; l’opera è una copia ottocentesca eseguita da Francesco Antonio Rondelli, dopo l’asportazione in epoca napoleonica dell’originale di Francesco Menzocchi, risalente al 1543. Attraverso un arco posto sulla parete destra, si accede alla cappella della Sacra Spina, così denominata poiché un tempo vi era custodita la reliquia della Spina, attualmente nel Museo Diocesano “Albani”. Nella cappella si possono inoltre ammirare gli stucchi dell’urbinate Pompilio Lanci, datati 1568. Dopo una piacevole pausa per l’aperitivo offerto all’interno dell’Oratorio, è stata visitata anche la sede amministrativa della Delegazione di Urbino, situata a fianco della Cattedrale ed anch’essa concessa da mons. Tani.