«La gente si è avvicinata con affetto e disponibilità – dice il parroco don Pellegrini – e la presenza delle suore missionarie è molto utile»
È passato da pochi giorni un anno dalla consacrazione, avvenuta il 3 settembre 2021 col cardinale Gualtiero Bassetti, del santuario del Sacro Cuore di Gesù a Ca’ Staccolo. Abbiamo sentito il parroco don Pietro Pellegrini e Giuseppe Cucco, parrocchiano e presidente della Fondazione che ha operato per erigere l’edificio, per capire cosa sia successo in questi 12 mesi e quali siano le attività in corso.
Accoglienza. Don Pietro Pellegrini proviene da Urbania, dove è stato parroco per decine d’anni. Venire a Ca’ Staccolo è stato un passaggio non semplice inizialmente. ‘Certo, cambiare dopo tanti anni è stato faticoso ma assai stimolante dal punto di vista spirituale personale. Sentivo dentro di me il bisogno di una interiorità più profonda, che qui ho trovato. Pastoralmente poi è tutto da inventare, quindi è un grande stimolo. Tanta gente, col nuovo santuario e con un parroco residente, si è avvicinata con affetto e disponibilità. Anche la presenza fissa delle suore aiuta ad avvicinare la gente, e noi ci sentiamo voluti bene. Le tre religiose, dell’ordine dello Spirito Santo, si occupano dell’animazione della liturgia, del decoro della chiesa e accolgono chi arriva. Poi abbiamo costituito un gruppo di parrocchiani che si occupa delle pulizie. Altri si sono resi disponibili a piantare decine di alberi e arbusti, tutti donati. Devo dire che la partecipazione alle messe è notevole: abbiamo la messa quotidiana e curiamo specialmente i venerdì e soprattutto il primo di ogni mese, quando c’è un pomeriggio di preghiera che si conclude alle 21 con la messa di unità pastorale. Un auspicio è di organizzare qualcosa per le famiglie e i fidanzati: il sacro cuore sta bene in tutte le realtà dove il cuore è importante’.
Presenze. Giuseppe Cucco non trattiene l’entusiasmo: ‘Tra prima e dopo l’inaugurazione, non c’è confronto. I numeri sono sempre alti, sempre tanta gente dai dintorni e dalle località della costa. Abbiamo tre messe festive e una feriale, pellegrini organizzati o singoli che arrivano ogni giorno attratti dal Sacro Cuore e da don Elia. C’è sempre passaggio. Abbiamo realizzato dei pannelli che spiegano la storia del santuario, quella di don Elia e la devozione al Sacro Cuore. Poi c’è un angolo dove si possono prendere libri, santini, volantini a offerta libera’.
Lavori. La struttura, sobria, chiara, essenziale, favorisce il raccoglimento. Gli esterni sono stati arricchiti da una statua in bronzo del Sacro Cuore e da tante piante che man mano cresceranno: ulivi, alberi di Giuda, lecci, rose, oleandri. È stata realizzata la sala dedicata a don Elia. La ex chiesetta è stata suddivisa in tre ambienti: una cappella, l’ufficio del parroco e una sala riunioni. Prosegue Cucco: ‘Ora vorremmo installare una serie di icone di santi legati al Sacro Cuore all’esterno, vedremo la soluzione migliore. Progetto a lungo termine sarà la casa di spiritualità, ma per ora non ci sono i presupposti economici. Invece un intervento già in cantiere è quello per migliorare la pessima acustica di chiesa e cripta. Stiamo installando dei pannelli fonoassorbenti alle pareti che, a intervento finito, non si vedranno. La cripta è quasi ultimata. Poi chiuderemo la chiesa per un periodo per l’intervento più corposo, utilizzando la cripta per le celebrazioni, tutto sarà a posto entro qualche mese’.