Puntualmente, come ogni anno l’Accademia Raffaello di Urbino, nella ricorrenza della morte di Raffaello (6 aprile 1520), depone una corona d’alloro in simultanea a Urbino e a Roma. In Urbino al monumento di Raffaello. A Roma al Pantheon ove è sepolto, grazie anche quest’anno agli urbinati là residenti, Giuliano Cesaretti e Andrea Gherardo Ligi. In Urbino la cerimonia è stata suggestiva con la partecipazione di autorità civili e scolastiche, accademici, cittadini, giovani studenti delle scuole locali di vario grado. La cerimonia è iniziata sulle note dell’Inno nazionale diretto dal maestro Scaramuzzino ed eseguito dai suoi allievi: dodici ragazzi della Scuola Volponi con strumenti a fiato e a corda ben sincronizzati in perfetta sintonia con le bellezze di Raffaello.
Il vice-sindaco Massimo Guidi, con la fascia tricolore ha portato il saluto della città, affidando alle giovani generazioni presenti, il testimone della continuità di questa cerimonia. Ricordando che la città è già in moto per un’altra ricorrenza: i 600 anni della nascita di Federico da Montefeltro. Assente per indisposizione il Presidente dell’Accademia Luigi Bravi, il vice Nino Aliventi ha ringraziato i partecipanti e le Autorità civili e scolastiche per aver aderito alla manifestazione, una costante dell’attività dell’Accademia nata nel 1869, per onorare il grande artista, patrimonio dell’umanità, che porta il nome di Urbino in tutto il Mondo. Come il divin pittore che firmava i suoi capolavori Raphael Urbinas. La corona d’allora sulla base del monumento è stata posta da due giovani studenti, belli, a simboleggiare la gioventù di Raffaello.
Di Sergio Pretelli