Il culto del Santo calabrese è diffuso anche a Urbino come testimoniato dalle numerose opere d’arte a lui dedicate in varie chiese.
Il 2 aprile ricorreva la festa di San Francesco da Paola, un santo molto amato e invocato soprattutto dalla popolazione calabrese, ma il cui culto è diffuso ovunque e anche in diocesi abbiamo numerose testimonianze di opere d’arte – dipinti e sculture – a lui dedicate.
Chiesa. Certamente la testimonianza più importante è costituita dalla chiesa a lui dedicata in Urbino e oggi custodita dalla Confraternita del Corpus Domini che in essa ha la propria sede. Come mai in Urbino una chiesa a lui dedicata? Quando agli inizi del secolo XVII l’ultimo duca di Urbino Francesco Maria II della Rovere, avanti negli anni, si ritrova senza un figlio maschio che potesse succedergli nel governo del Ducato il Municipio e la popolazione tutta fanno il voto di costruire una chiesa qualora fosse nato un erede al duca. Il figlio nasce, gli viene imposto il nome di Federico Ubaldo, ma purtroppo muore giovane all’età di diciotto anni, prima del padre. Gli urbinati mantengono fede al voto e così nel 1612, su progetto dell’architetto Muzio Oddi si dà inizio alla costruzione in Contrada Valbona, oggi via Mazzini. E a chi poteva essere dedicata la chiesa costruita come voto per avere un figlio a un genitore anziano se non a quel Francesco da Paola che a sua volta era nato da genitori anziani che per avere la grazia di un figlio avevano fatto un voto? Così anche in Urbino inizia la devozione al santo.
Devozione. Ma sarà soprattutto a partire dal secolo XVIII, dopo il trasferimento della confraternita nella chiesa di san Francesco di Paola, che verrà coltivata una particolare devozione al santo calabrese con frequenti funzioni. Inizialmente l’organizzazione della festa del santo era a carico della municipalità ma dopo il trasferimento della confraternita tale compito è definitivamente assunto dal pio sodalizio. Per solennizzare maggiormente la festa di san Francesco di Paola la confraternita affida al maestro urbinate Luigi Vecchiotti la composizione di un inno a 4 voci e coro con orchestra che viene eseguito per la prima volta il 13 luglio 1856. La devozione al taumaturgo è particolarmente sentita dalla popolazione del quartiere che a volte prende direttamente l’iniziativa e chiede alla confraternita il permesso di fare una processione con la statua del santo, come si legge nella seduta consiliare del 20 aprile 1775: «Di poi disse il Sig. priore esserli stata fatta istanza dà vari devoti di S. Francesco di Paola, che bramerebbero avere … per la Processione … la Statua di detto Santo, … e ciò le fù accordato à maggior gloria di Dio, e di detto Santo». Non mancano anche i lasciti testamentari.
Arredi. Tra gli arredi della chiesa troviamo quindi ancora la statua di san Francesco di Paola (foto) Posta inizialmente sull’altare laterale destro; alla fine del secolo XVIII viene posta in una nicchia nascosta dalla tela dipinta raffigurante anch’essa il santo di Paola. Nelle occasioni solenni la tela, tramite un meccanismo interno viene fatta scendere scoprendo alla vista la statua. Rovinatosi il meccanismo, da decenni la statua era stata tolta e riposta in deposito, anche perché il saliscendi del quadro aveva provocato vistosi danni al dipinto. Oggi, restaurata la nicchia, la statua è ricollocata al suo posto e anche il dipinto, grazie ad un attento restauro, è tornato a splendere e presto sarà ricollocato nella sua sede non appena sarà pronto il meccanismo per ripristinare lo scorrimento del quadro.
Di Giuseppe Cucco