L’incredulità dell’apostolo Tommaso all’annuncio degli Apostoli di aver visto il Risorto, ci è preziosa, perché parla di noi; noi che vorremmo vedere, toccare (“Se non vedo non credo!”).
È così che molti vagano per santuari o luoghi dove, si dice, che si vede qualcosa, è apparso qualcosa, vogliono vedere… “Se vedrò un miracolo crederò”. Gesù sembra dire a Tommaso: Solo con i tuoi sensi non puoi giungere a me e stare con me, che sono ora in un’altra dimensione; con i tuoi occhi e con i sensi non potrai continuare una relazione con me perché ora io entro in una dimensione spirituale, invisibile. Attiva la dimensione della fede e mi avrai con te “Beati quelli che credono senza aver bisogno di guardare e toccare”. L’invito di Gesù non è Guardate, ma Credete, entrate nel mistero. La liturgia non può mostrarti il Cristo risorto, ma ti conduce silenziosamente a capirlo e scoprirlo dentro di te, risorto e germinante nel tuo cuore.
Le donne e i discepoli che vanno alla tomba non vedono Gesù risorgere, vedono una tomba vuota; non lo vedono con i propri occhi come un avvenimento normale. Quel vuoto, non è il niente: è la condizione per riuscire a vedere con altri occhi, quelli della fede. Un po’ come quando la sera tramonta il sole e la luce se ne va e in quel buio tu puoi finalmente vedere le stelle, che di giorno non puoi vedere. Quel buio è la condizione migliore per vedere finalmente altre cose, nuove, meravigliose. Anche per noi la tomba vuota, il non vedere con gli occhi, stimola la fede, ossia gli occhi dell’anima. La fede non viene dal vedere, ma dal capire, dal credere. Anche Maria Maddalena si accosta a Gesù che le è apparso, vorrebbe abbracciarlo e parlargli come prima. Anche lei, come Tommaso vorrebbe vedere, toccare, rapportarsi come avveniva prima. La risposta di Gesù è tradotta un po’ frettolosamente con “Non mi toccare o non mi trattenere”. Gesù in realtà vuol farle capire che egli va al Padre (dimensione spirituale), quindi lei potrà incontrare e sentire la presenza di Gesù in una forma diversa, spirituale; non più nella forma materiale fisica consueta. La tradizione occidentale (la nostra) ama mostrare, materializzare; si vuol vedere il corpo di Gesù che risorge. Può essere pericolosa questa voglia di vedere, toccare, mostrare, perché l’evento divino non colpisce i sensi, ma il cuore. Solo con la fede si può credere e vivere.
Di Don Piero Pasquini