Fano
a cura di Ombretta Brunori
Congedarsi è sempre difficile ma Don in questi mesi, con brevi telefonate o visite dall’auto, quelle che la sua forza consentiva, ha raggiunto diverse persone consegnando ancora una volta la forza dell’incoraggiamento, della stima e la testimonianza della serenità e della speranza. Alcuni medici in particolare ti hanno preso a cuore, non sappiamo perché, ma hanno intravisto nella tua fragilità la tua “grande mitezza e umanità”. Nelle brevissime e rare videochiamate io e Claudia ti abbiamo richiamato alla memoria ogni nome di persona che desiderava salutarti; come è stato edificante sentirti dire: aiutatemi ad andare in Paradiso e per questo abbiamo desiderato farti avere al più presto l’unzione dei malati, pregare insieme, ed è stato altrettanto bello riascoltare, come un ritornello: “grazie, grazie un bel po’!”.
Accoglienza. Quando per un po’ di giorni non riuscivamo a sentirti ci accoglievi con “oh, ma dove siete finiti”, dunque eri in attesa ma senza pretesa. Poi vicino all’anniversario di morte di tuo fratello, ci hai detto che gli hai parlato e abbiamo pensato che stava arrivando l’ora, infatti la tua Pasqua verso il Regno era vicina. Abbiamo rivisto il tuo corpo, avvolto nelle vesti sacerdotali che amavi, pieno di luce, qualcuno ha notato che eri consumato, eh sì!
“Sorriso sornione”. Hai partecipato alle sofferenze di Cristo, ma molti hanno notato la serenità del tuo volto e quel cenno di “sorriso sornione” che ci hai rivolto tante volte. Una processione di persone ti hanno voluto vedere così com’eri e ognuno raccontava la propria storia con te, la gratitudine. Il Vescovo, don Ivan e alcuni tuoi confratelli ti hanno benedetto prima di “consegnarti alla terra”. Poi sei arrivato nella tua amata Chiesa, ti sei fermato davanti a Casa Betlem e mentre passavi qualcuno ti salutava dalla finestra, qualcuno è corso ad attenderti e anche là in tanti silenziosamente hanno pregato e forse chiesto ancora di continuare ad essere sostenuti nel loro cammino. Giovedì 3 giugno 2021 la nostra comunità cristiana e non solo si sono stretti fisicamente e spiritualmente a te, don Piergiorgio, in questo ultimo viaggio! Certi che come sempre ci avresti condotto, con il tuo passo lesto, verso la meta e ce l’hai ancora una volta indicata: il Paradiso.
Gratitudine. La celebrazione delle esequie è stata una festa silenziosa e colma di gratitudine per il dono che sei stato. Con il canto del “chicco di grano”, certi nella fede del Signore morto e risorto, abbiamo tutti accompagnato il gesto dei petali portati dai bambini e dai ragazzi per circondare ancora il tuo corpo con affetto, per salutarti e “affidarti alla terra per la germinazione nuova nel Regno dei cieli”. Tra gli applausi che avresti fatto tacere con il cenno della mano, ti abbiamo visto partire: ancora silenzio che cade nel cuore e poi mentre passavi davanti alle case, tutti, adulti, giovani e bambini ti hanno mandato baci e ciao con la mano.