L’EDITORIALE
Ripartiamo dall’umano
DI ANDREA MANCINI*
Il 15 giugno nei locali della Mensa Caritas di Pesaro in via del Teatro, trasformati in Hub, 38 persone senza fissa dimora hanno ricevuto la prima dose del vaccino anticovid e quella che può sembrare un’ordinaria notizia di cronaca locale, racchiude in realtà un significato molto più profondo per l’intera Comunità Diocesana. Coloro che da ormai troppo tempo vivono lontani dagli occhi della gente e soprattutto sono invisibili alle Istituzioni, sono stati coinvolti in un’iniziativa che ha come obiettivo principale quello di riportare al centro del dibattito la dignità dell’uomo e i suoi diritti inalienabili. La salute, grazie a questa giornata, torna ad essere un diritto fondamentale che supera la situazione sociale, politica e amministrativa di ogni singolo uomo.
Vaccinare le persone senza fissa dimora, invisibili alle Istituzioni, perché sprovvisti di qualche documento, significa credere fermamente che l’unica vera strada per liberare le persone dalla povertà è quella di ripartire dal vedere tutte le cose da una prospettiva nuova, uno sguardo che sceglie di ripartire dall’uomo e di investire tempo, risorse e amore su di Lui. Non è forse questa la Comunità verso la quale ci sprona costantemente Papa Francesco? Fissare lo sguardo, amare e fare nuove tutte le cose; nessuno potrà mai salvarsi da solo.
* Coordinatore Caritas Diocesana di Pesaro