Fano
A cura di Rachele Maria Puglisi
Tra i tanti cambiamenti a cui ci ha portato l’emergenza sanitaria in corso, c’è anche la rimodulazione dell’attività corale. E se cantare in coro vuol dire stare vicini, andare all’unisono con gli altri, sentire le loro voci e i loro respiri, il nuovo modo di cantare imposto dai protocolli anti-covid, che prevede il distanziamento, ha costretto maestri e coristi a ripensarsi e a mettersi in gioco. È ciò che è successo alla Cappella Musicale del Duomo di Fano, che continua la sua attività in questo tempo strano, rimodulandosi e trovando nuovi accorgimenti per poter garantire il servizio liturgico in piena sicurezza. Se l’attività concertistica è al momento in pausa (e quando ha luogo utilizza il mezzo dello streaming), non lo è l’animazione delle liturgie solenni e non: ogni fine settimana e ogni solennità un piccolo gruppo di coristi (il massimo consentito per il canto in presenza viste le dimensioni della Cattedrale è di 12 persone), in alternanza tra adulti, iuvenes e pueri, canta in Cattedrale.
Al coro è stata anche richiesta l’animazione dei Quaresimali del Vescovo che si svolgono ogni lunedì a San Paterniano alle 20:30. Verranno eseguiti canti intonati alle meditazioni proposte, per entrare meglio nel clima di preparazione alla Pasqua.
E tra i prossimi programmi della CMDF, oltre alle solennità del Triduo e della Santa Pasqua, c’è anche la registrazione dei Vespri solenni del giorno di Pasqua con a seguire un breve concerto, che verranno trasmessi sui canali della Diocesi e su Fano tv, in modo che la musica e il canto possano allietare i giorni di festa come era già avvenuto durante il periodo natalizio.
Ma come si fa a lavorare, imparare nuovi brani, provare in questa situazione così difficile? Fortunatamente, la tecnologia ha aperto delle grandi possibilità: prove a sezioni su Zoom con il Maestro per imparare e consolidare le parti. Diventano delle sessioni anche di confronto, dove si chiariscono i dubbi e dove ci si vede “faccia a faccia”, anche se virtualmente e a distanza. E insieme? Il coro si vede in presenza diviso in piccoli gruppi, sulla base di un calendario, a seconda dei turni di ciascuno.
Manca tantissimo lo stare insieme, soprattutto i momenti conviviali che sono una componente importantissima dell’attività corale. Però queste nuove modalità dell’era covid consentono comunque di continuare a lavorare e non abbandonare la passione del canto. In attesa di poter far risonare le voci tutte insieme prima possibile.