Fano
di Redazione
“Solo ricordando e rapportandoci al nostro passato possiamo costruire il nostro presente”. Con queste parole la presidente del Consiglio Comunale Carla Cecchetelli ha iniziato, martedì 26 gennaio in streaming, la seduta straordinaria del Consiglio Comunale convocata in occasione della celebrazione del “Giorno della Memoria”. Presente, in videoconferenza, il Sindaco di Fano Massimo Seri. “Giornate come queste – ha sottolineato Seri – servono a trasmettere messaggi forti alle nuove generazioni, nella speranza di una società che abbia la capacità di vivere al meglio il rispetto delle persone”.
Marco Labbate, vice direttore ISCOP (Istituto di Storia Contemporanea di Pesaro), si è soffermato sull’importanza delle testimonianze di chi ha vissuto, in prima persona, quell’atroce pagina di storia. Purtroppo molti di loro oggi non ci sono più, ma devono rimanere con noi e nel nostro ricordo della Shoah. “Il giorno della memoria non è un giorno singolo a cui si affida spesso un approccio emotivo per quanto importante sia, ma accanto all’emozione bisogna affondare le radici nel campo della storia”.
Ospite e relatore della giornata il professor Francesco Maria Feltri che ha tenuto un intervento dal titolo “Viaggio visivo nei luoghi dello sterminio, Varsavia, Treblinka, Auschwitz”. Con l’aiuto di materiale d’epoca, tra cui numerose fotografie scattate in Polonia e in Germania, il professore ha esaminato la dinamica dell’odio antisemita nazista. Un viaggio dalla propaganda degli anni venti fino allo sterminio degli ebrei in Europa, operato dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Partendo dall’operazione Barbarossa del 22 giugno 1941 con cui la Germania nazista invase l’Unione Sovietica, anno in cui iniziò veramente la soluzione finale, il professore ha ripercorso questa pagina di storia mettendo in evidenza i punti salienti. In conclusione l’assessore Samuele Mascarin. “Non solo il 27 gennaio, ma è necessario costruire momenti di approfondimento come questo che ci consentano di cogliere da una prospettiva storica la Shoah. Questa pagina del ‘900 non appartiene solo al passato, ma, con un bagaglio di grandi interrogativi, anche al presente”.