Fano
di MM
Dal 27 settembre al 3 ottobre scorso si è svolta la XXIII Settimana Africana Regionale, evento organizzato da L’Africa Chiama onlus di Fano, che nella giornata centrale di giovedì 1 ottobre – nel rispetto delle misure sanitarie dovute al COVID19 – ha visto la consegna del tradizionale premio “Ho l’Africa nel Cuore” a Aboubakar Soumahoro, attivista italo-ivoriano impegnato sindacalmente verso persone debole, indifese e spesso invisibili. Alla cerimonia, che si è tenuta giovedì 2 ottobre presso la sala del Gonfalone di Fano, erano presenti diverse autorità civili e militari del territorio, numerosi amici e volontari dell’associazione fanese e diversi cittadini fanesi.
Denunciare le ingiustizie. “Ad Aboubakar Soumahoro, attivista e voce di chi non ha voce. Per il suo impegno instancabile nel denunciare le ingiustizie commesse verso le persone più deboli e indifese. Per la sua lotta contro l’indifferenza e contro ogni tipo di sfruttamento.” Queste le motivazioni che hanno spinto i promotori ad assegnare proprio al giovane italo-ivoriano il premio “Ho l’Africa nel Cuore”, ideato ormai 16 anni fa da Italo Nannini, fondatore dell’associazione L’Africa Chiama, scomparso lo scorso 22 marzo.
Progetti. Anita Manti, neo presidente della onlus, nell’introdurre la cerimonia di consegna del premio ha illustrato le attività e i nuovi progetti dell’associazione nei tre Paesi dove opera, alla luce anche dell’emergenza sanitaria, e ha ringraziato Soumahoro per aver accettato di essere qui.
Aboubakar Soumahoro si occupa da molti anni di tutelare i diritti dei braccianti e di lottare contro lo sfruttamento lungo la filiera agricola.
“Patente del cibo”. Soumahoro, inoltre, si impegna anche per richiedere la libertà di circolazione nei Paesi europei delle persone, come già accade per le merci. Il 16 giugno scorso si è incatenato nei giardini di Villa Doria Pamphilj, località degli Stati Generali dell’Economia presieduti da Giuseppe Conte, facendo uno sciopero della fame e della sete con lo scopo di essere ascoltato dal Governo. Dopo diverse ore è riuscito ad essere ascoltato dal Presidente Conte, facendo così richiesta al Governo di una “patente del cibo” che dichiari che tale cibo non è stato prodotto per mano dello sfruttamento dei braccianti; un “piano nazionale emergenza lavoro”; infine, la cancellazione dei decreti sicurezza, in risposta alla quale il presidente Conte ha risposto che è in programma la loro modifica, ma non la loro cancellazione. A consegnare il premio è stata la moglie di Italo Nannini, Teresa Fossati.