Stiamo vivendo un tempo “eccezionale”, al di fuori di ogni schema e di ogni possibile previsione. Ci è stato chiesto un grande atto di responsabilità collettiva, lasciando da parte i nostri interessi individuali, e così facendo abbiamo scoperto che si può essere più comunità tra le mura delle nostre case, che nelle piazze di paese. Ci siamo dovuti reinventare in tantissimi aspetti diversi della nostra vita, come studenti, come lavoratori, come sportivi, come fedeli e come animatori. È nata così l’idea di riadattare le parole di una nota canzone, un po’ per gioco, un po’ per rispondere al bisogno di una comunità parrocchiale che voleva continuare a sentirsi accesa dai giovani, anche al di fuori degli spazi oratoriali. Una sera di un mese fa, noi giovani della parrocchia di Sant’Orso abbiamo iniziato a ripensare con nostalgia ai vecchi riadattamenti musicali con cui in passato avevamo narrato storie divertenti, realmente vissute. Anche all’epoca era nato tutto per gioco, immaginando come sarebbe stato avere una band parrocchiale, rinominata in maniera fittizia “Via Bellandra 183”. Questa volta il gioco si è fatto un po’ più serio, perché l’ironia è diventata uno strumento per ricordare a tutti il vero motivo per cui siamo chiusi nelle nostre case, tornare il prima possibile ad essere i protagonisti di tutte quelle esperienze di fraternità e condivisione che danno sapore alla nostra vita. In poco tempo le parole di questo messaggio hanno visto la luce dalla fantasia di Damiano, passando per le voci di tutti i giovani che hanno voluto mettere a disposizione non necessariamente le loro doti canore, ma più semplicemente la loro voglia di sentirsi ancora parte attiva di qualcosa di più grande, fino ad arrivare nelle abili mani di Federico e delle sue capacità tecniche.
La canzone è stata pubblicata sui social con il titolo #SantOrsoRestaACasa, ma questo brano amatoriale non è stato pensato per fermarsi dentro le strade del nostro quartiere, al contrario, per farci sentire tutti più vicini e ricordarci che ogni sacrificio è meno faticoso se non è fine a se stesso, ma guarda ad un orizzonte comunitario.