Per festeggiare Halloween occorre una zucca vuota, anzi due, una da svuotare e l’altra già vuota. Su quella da svuotare si possono intagliare occhi, naso, bocca, nell’altra questi elementi già esistono. Il giorno dei morti vengo assalito da una tenerezza inusuale, i ricordi dei miei cari defunti, la certezza che sono da ‘qualche parte’ e mi osservano e mi proteggono, il ricordo degli affetti ricevuti e delle gentilezze purtroppo non sempre abbastanza ricambiate. Cerco di rimediare con dei fiori da deporre al cimitero ed una preghiera. Chissà se quelli che utilizzano le zucche vuote hanno gli stessi pensieri? Ai bambini oggi si racconta tutto sul sesso, sanno esattamente come sono nati; ma se si parla tanto della nascita non si racconta altrettanto della morte. Molto più facile una carnevalata di ragnatele, pipistrelli, zombi e teschi. Portiamoli invece a vegliare la salma del nonno e facciamo dire una preghiera. Non ne avranno paura, anzi ricorderanno con dolcezza quel momento. La morte fa parte della vita, ma noi adulti ce ne ricordiamo? Tendiamo piuttosto ad esorcizzare le paure con questa oscena carnevalata. La cosa più terribile sono le ragazze imbruttite e invecchiate per farle sembrare streghe. Spesso, anche se belle, sono già streghe per conto loro senza necessità di travestirsi. Ma, dico io, chi glielo fa fare. E quei poveri bambini, trascinati in giro a dire “Dolcetto o scherzetto” direi meglio ‘schiaffetto’ ma soprattutto alle madri. Direte: “è una moda americana”. Ma se gli americani sono scemi siamo proprio costretti ad imitarli? Invece di mettere una candela all’interno di una zucca vuota non sarebbe meglio accendere un cero in suffragio dei defunti? Anche l’amministrazione comunale ha partecipato alla carnevalata mettendo un tappeto rosso in piazza. Non c’è niente da fare il Sindaco vuole partecipare a qualsiasi stupidità che gli sciocchi si inventano.
ALVARO COLI