Si chiama Joëlette e deve il suo nome all’alpinista francese Joel Claudel, che l’ha ideata nel 1987 per continuare a portare in montagna il nipote colpito da una grave forma di miopatia. Stiamo parlando di una speciale carrozzina molto simile ad un risciò ma con una sola ruota, dotata di apposita seduta e pensata per disabili e relativi accompagnatori. Una soluzione geniale che sta prendendo sempre più piede, rendendo accessibili luoghi spesso preclusi a chi ha problemi di mobilità. E cresce anche il numero di enti pubblici e privati che investono risorse non solo per l’acquisto di questi mezzi di trasporto (ancora piuttosto costosi), ma anche per avviare specifici corsi per la formazione degli accompagnatori. Un approccio naturalistico inclusivo ancora di nicchia che però mostra risultati talmente eccezionali che, nei giorni scorsi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha voluto premiare con un’apposita medaglia, gli organizzatori del terzo “Raduno nazionale delle Joëlette”, in programma il 22 settembre nella riserva naturale statale “Gola del Furlo”, in provincia di Pesaro e Urbino. All’appuntamento si sono iscritti decine di disabili anche gravi, da ogni parte d’Italia. Una giornata intera di passeggiate tra i monti sotto i nidi delle aquile. Perché la salita è meno dura quando si può camminare tutti allo stesso passo.
RO.MA