Un’edizione coi fiocchi quella del quarantennale del Rossini Opera Festival 2019. Definita extralarge (XL) per la quantità e la qualità delle proposte in cartellone. Innanzitutto la trilogia di opere liriche comprendente due nuove produzioni ed una ripresa. Semiramide è stato l’allestimento sul quale si è concentrata l’attenzione del pubblico e della critica che ha decretato il successo dell’opera. Una musica a dir poco meravigliosa quella dell’ultima opera che Rossini avrebbe dato sulle scene di un teatro italiano. Unica la direzione del pesarese Michele Mariotti, premiato da infiniti applausi ed ovazioni, alla guida dell’Orchestra sinfonica nazionale della RAI e del Coro del Teatro Ventidio Basso, perfetti nei loro ruoli. Apprezzato il cast che ha avuto in Salome Jicia (Semiramide) e Varduhi Abrahamyan (Arsace) le sue punte di diamante.
Registi. Alcune perplessità ha suscitato, come da copione, l’allestimento e la regia di Graham Vick che ha offerto del dramma una lettura psicoanalitica di stampo freudiano a cui peraltro la vicenda di incesto e matricidio ben si prestava. Di tutt’altro timbro la cifra caratteristica e la lettura de L’equivoco stravagante, dramma giocoso che ha avuto tra i protagonisti più applauditi uno dei beniamini del Rof, Paolo Bordogna nei panni del contadino arricchito Gamberotto. Una commedia licenziosa, piena di doppi sensi che costò all’opera una severa censura. Di gran classe nella sua apparente semplicità la regia di Moshe Leiser e Patrice Caurier come molto bene hanno figurato il direttore Carlo Rizzi e la protagonista Teresa Iervolino (Ernestina), di cui sono innamorati Buralicchio (Davide Luciano) ed il fido Ermanno (Pavel Kolgatin).
Cast. Una ripresa si è avuta per la terza opera in cartellone Demetrio e Polibio, presentata nel 2010 sempre con la regia fantasiosa di Davide Livermore, al quale sarà affidato l’allestimento 2020 dell’Elisabetta regina d’Inghilterra. Rinnovato rispetto all’edizione precedente il cast con una magnifica Jessica Pratt nel ruolo di Lisinga e Cecilia Molinari in quello di Demetrio, entrambe protagoniste di uno dei concerti di belcanto, che oltre a quelli lirico- sinfonici hanno arricchito il Festival. Oltre al gradevolissimo Viaggio a Reims riproposto come da tradizione dai giovani dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda, nell’ambito del Festival giovane, il Gala XL ha attirato una schiera di melomani tanto da fare registrare il sold out alla Vitrifirgo Arena, spazio che ci si augura possa essere sostituito dal rinnovato Auditorium di Viale dei Partigiani: un ritorno al passato…
Interpreti. Nel fuoco di fila di arie, duetti, concertati, si sono esibiti cantanti rossiniani per eccellenza e legati a vario titolo al Rossini Opera Festival. Autentiche ovazioni con prolungati applausi e battiti di piedi ritmati sul parquet hanno accolto gli interpreti con una particolare predilezione per il tenorissmo Juan Diego Florez che da Pesaro ha spiccato il volo per l’universo della lirica e per il soprano americano Angela Meade, splendida nella Gran Scena di Ermione.