“Quante sono le tue opere, Signore” (Sal. 104, 24) Coltivare la biodiversità”. Questo il tema scelto dai Vescovi per il Messaggio della 14a Giornata per la custodia del creato e che ha guidato anche la giornata diocesana tenutasi domenica 1 settembre presso la chiesa di San Maurizio a San Bartolo (Terre Roveresche). La Giornata è stata organizzata dall’Ufficio pastorale per i problemi sociali e il lavoro in collaborazione con la Commissione Ecumenica e del Dialogo interreligioso, la Caritas diocesana in comunione con la Chiesa ortodossa.
Biodiversità. Un’occasione particolare per conoscere e comprendere quella realtà fragile e preziosa della biodiversità, di cui anche la nostra terra è così ricca.
Ecco alcuni pensieri che hanno scandito il momento iniziale, introdotto da don Luciano Gattei, vicario foraneo, e che è proseguito con una passeggiata in mezzo alla natura: “Imparare a guardare alla biodiversità, per prendercene cura: è uno dei richiami dell’Enciclica Laudato Sì di papa Francesco. Esso risuona con particolare forza nel documento preparatorio per il Sinodo che nell’ottobre del 2019 sarà dedicato all’Amazzonia, una regione che è “un polmone del pianeta e uno dei luoghi in cui si trova la maggior diversità nel mondo”. (Messaggio dei Vescovi per la Giornata)
“[…] La perdita di foreste e boschi implica allo stesso tempo la perdita di specie che potrebbero costituire nel futuro risorse estremamente importanti, non solo per l’alimentazione, ma anche per la cura di malattie e per molteplici servizi. Le diverse specie contengono geni che possono essere risorse-chiave per rispondere in futuro a qualche necessità umana o per risolvere qualche problema ambientale.” (n. 32 LS)
“[…] per causa nostra, migliaia di specie non daranno gloria a Dio con la loro esistenza né potranno comunicarci il proprio messaggio. Non ne abbiamo diritto.” (n. 33 LS)
“Guardare alla biodiversità, anche a quella culturale, può rafforzare le ragioni di una visione sistemica, corale, consapevole della ricchezza data dalle differenze. Imparare a pensare alla casa comune, a un “noi” prima che a un “io”, può portare beneficio tanto al pianeta quanto alle nostre comunità di crescita”.
Celebrazione ecumenica. Al rientro dalla camminata, il saluto di don Vincenzo Solazzi, rappresentante della Commissione Ecumenica e del Dialogo interreligioso e la celebrazione ecumenica presieduta da don Francesco Pierpaoli, Vicario Pastorale, alla quale hanno preso parte anche Padre Victor Ciloci del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli e Padre Costantin Cornis della Diocesi Ortodossa Rumena.
Condivisione. Don Francesco ha ricordato l’importanza di condividere strade e sentieri, camminando insieme come cristiani, uniti nel compito della custodia del creato affidato da Dio creatore all’umanità. Una strada spesso in salita, specialmente per chi è cresciuto in un’epoca che poneva poca attenzione ai temi della sostenibilità ambientale. Un impegno da perseguire come cristiani, interrogando la propria coscienza nel momento di fare scelte che hanno conseguenze sull’ambiente presente e soprattutto futuro per una conversione ecologica integrale. Al termine alcuni giovani hanno consegnato ad ogni partecipante un impegno concreto per la custodia del creato da realizzare nella propria vita quotidiana attraverso scelte consapevoli e responsabili.