“Sorridi per vivere, vivi per sorridere”. Per Sara Anzanello, campionessa mondiale di pallavolo, non è stata una frase qualunque che ogni tanto ripeteva, ma un vero e proprio stile di vita che l’ha accompagnata fino ai suoi ultimi giorni di vita, fino a quell’ottobre del 2018 quando, ricoverata all’ospedale Niguarda, un linfoma che aveva iniziato a manifestarsi solo qualche mese prima se l’è portata via a soli 38 anni.
Dolore e speranza. Una storia di dolore, forza, speranza che è stata raccontata durante la presentazione del libro “Chiamatemi ancora Anza” (2019, Editore Santelli) tenutasi nella sala “Comm. Giancarlo Pedinotti” di Palazzo Martinozzi venerdì 20 settembre, iniziativa che rientra negli appuntamenti organizzati in occasione dei 75 anni del CSI.
A introdurre la serata Maria Novella Ferri, giornalista sportiva per la Gazzetta dello Sport e altri quotidiani, il vice presidente del CSI Fano Giacomo Mattioli, il sindaco di Fano Massimo Seri che ha evidenziato l’importanza di testimonianze vissute, portatrici, seppure nella sofferenza, di valori positivi e i rappresentanti di diverse associazioni del territorio: Gabriele Riciputi presidente AIDO (Associazione Italiana per la Donazione di Organi) sezione provinciale, Marco Savelli presidente Avis Fano, Lorenzo Rossini, consigliere regionale ADMO (Associazione Donatori di Midollo Osseo), Fabio Franchini, presidente Fipav provinciale i quali hanno sottolineato il valore della donazione e l’importanza di promuovere corretti stili di vita.
Libro. Con le testimonianze di Raffaella Calloni, pallavolista e amica di Sara, di Walter Naletto e Walter Anzanello rispettivamente fidanzato e padre di Sara, si è entrati nel vivo della serata. “Sara – ha esordito Raffaella – è stata un’insegnante per tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di averla accanto. In questo libro esce tutta la sua forza e la sua voglia di combattere, ma sempre con il sorriso dentro e fuori dal campo”.
Walter, il fidanzato di Sara, ha spiegato ai presenti la nascita del libro. “Abbiamo raccolto tutti gli scritti di Sara, tutti i suoi appunti, tutti i suoi post e abbiamo portato a compimento questo suo desiderio. Abbiamo lasciato anche volutamente qualche errore ortografico perché i suoi scritti fossero il più possibile autentici”.
Visibilmente emozionato Walter Anzanello, papà di Sara, il quale nel raccontare di sua figlia ha voluto proprio iniziare dai suoi esordi nel mondo dello sport, di quella pallavolo che l’aveva portata, con tenacia e sacrifici, alle vette più alte.
Beneficenza. Il ricavato del libro, come ha sottolineato Walter Naletto, contribuirà a completare e migliorare la libreria presente all’interno dell’ospedale Niguarda.