L’Unilit di Pesaro e Urbino ha chiuso il suo trentennale di attività accademica nella Sala Monteverdi di Fermignano con il saluto del Sindaco Emanuele Feduzi, della Presidente Unilit Rosa Tomasello, dei coordinatori locali Betonica e Finocchi e la Lectio Magistralis di Ario Federici dell’Ateneo di Urbino di cui proponiamo alcuni passaggi. «Ci soffermiamo sulla pubblicazione di Tersicore Paioncini con l’editing di Lucio Palazzetti (maggio 2019). In pratica l’esito di una visita guidata della locale Unilit alla Cripta della Chiesa di San Domenico in Cagli (FOTO), affrescata dall’urbinate Antonio Viviani (1560-1620), detto il Sordo. Sordità contratta nell’umidità della cripta di San Domenico, parte o attigua del Convento medievale di San Giovanni, retto da un eugubino, don Taddeo dell’Ordine dei Celestini, il papa aquilano del gran rifiuto. Convento passato poi ai Domenicani, protagonisti del monachesimo locale e del sogno del Rinascimento federiciano. Tersicore ne coglie in pieno l’essenza. Vede nel portale della Chiesa (1483) la mano del Bramante. Si sofferma poi sugli affreschi e sulla formazione artistica del Viviani, nella grande e rinomata Bottega del Barocci, la più qualificata in Urbino con quelle di Giovanni Santi, padre di Raffaello e di Timoteo Viti.
È nelle Botteghe che si formano i maestri di Corte. Ed il Viviani è uno dei maggiori, tanto da essere chiamato a Roma alla corte papale. Rientrato in Urbino, Viviani è chiamato a Cagli dove riversa negli affreschi della Cripta il suo talento. La lezione guida di Tersicore evidenzia la grazia e la morbidezza dell’arte del Viviani, un comprimario di valore della Scuola rinascimentale ducale che essa dedica ai suoi cari concittadini, alla sua città e di riflesso all’Unilit che, nel suo trentennale, ha tracciato, per usare un linguaggio internazionale una “Fresh map of life” ovvero una vivace mappa di vita della nostra terra».