Un incontro molto interessante e molto partecipato quello che si è tenuto venerdì 14 giugno nella Sala della Fraternità a Cuccurano che ha visto la partecipazione e l’intervento del professor Stefano Zamagni, docente presso l’università di Bologna, che con grande competenza, ma con un linguaggio comprensibile anche ai non addetti ai lavori si è soffermato su “Etica e finanza. Considerazioni circa l’eticità di alcuni aspetti dell’attuale sistema economico e finanziario (dal documento Oeconomicae et pecuniariae quaestiones della congregazione della dottrina per la fede)”.
Credito Cooperativo. Ad introdurre la serata, organizzata dall’Ufficio diocesano per i Problemi Sociali e il Lavoro, dall’UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) Fano in collaborazione con la Banca di Credito Cooperativo di Fano, il direttore dell’Ufficio diocesano per i Problemi Sociali e il Lavoro Gabriele Darpetti che ha dato subito la parola al presidente della Banca di Credito Cooperativo di Fano Romualdo Rondina. “Oggi come oggi – ha affermato Rondina – per chi si occupa di finanza non è una fase facile”. Il presidente della BCC di Fano si è poi soffermato sulle caratteristiche della banca di credito cooperativo da sempre impegnata nel diffondere i valori sociali e della cooperazione con un’attenzione particolare al territorio.
Proposte. Presente anche il Vescovo Armando che ha offerto ai presenti alcune proposte in merito al tema in questione fra le quali il sostegno a istituti che praticano una finanza non speculativa, percorsi etici condivisi, trasparenza dei contratti bancari, adozione di codici di condotta.
Moral distress. Alberto Di Martino, presidente UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) sezione di Fano, nell’introdurre il tema della serata, ha posto particolare attenzione su alcune questioni fra le quali il cosiddetto ‘moral distress’e su tre modi per ridurlo ovvero cambiare ambiente, cambiare il proprio comportamento, modificare il proprio sistema di valori.
Etica e finanza. La parola, poi, al professor Zamagni che, per parlare di etica e finanza, ha fatto un excurcus proprio sulla nascita della finanza che, a differenza di quanto pensano molti, viene fatta risalire ai tempi degli antichi egizi quando i faraoni, per costruire le piramidi, dovettero inventarsi degli strumenti di finanza. Zamagni si è soffermato sui francescani e il loro impegno nella creazione dei primi monti di pietà, che poi diventeranno, evolvendosi, le più moderne casse rurali e poi le banche di credito cooperativo, e monti dei matrimoni. “L’attività finanziaria – ha proseguito Zamagni – era stata sempre vista in funzione del bene comune. Oggi invece è diventata autoreferenziale, fine a se stessa”. Zamagni si è poi soffermato sulle tre matrici etiche: l’etica utilitaristica dove è bene tutto ciò che aumenta l’utilità, l’etica deontologica che, rifacendosi al pensiero kantiano, ritiene che certe cose si fanno perché si devono fare e l’etica delle virtù, nata con Aristotele, che è l’etica di cui parla la dottrina sociale della chiesa, un’etica amica dell’uomo”.