È stata inaugurata ufficialmente, nel periodo di Pasqua, la nona edizione del Festival World Organ Days, promosso dall’associazione Ars Musica. Nella chiesa di Sant’Agostino, alla presenza dell’Arcivescovo di Pesaro Monsignor Piero Coccia, è stato eseguito lo Stabat Mater di Alessandro Scarlatti. La sequenza, su testo di Jacopone da Todi, eseguita fin dal XIII secolo il venerdì della settimana di Passione, è stata proposta nella trascrizione per organo e voci soliste, realizzata dal Maestro Luca Scandali, che ha rielaborato la versione originale, per soprano, contralto e archi, creando nuove prospettive di dialogo con le voci di Francesca Cassinari e Francesca Biliotti. L’articolato susseguirsi di arie solistiche e duetti, introdotti e accompagnati all’organo, hanno consentito di ‘rappresentare’ il dramma della sofferenza della Madonna davanti all’animo degli ascoltatori che hanno seguito l’esecuzione con attenzione, grazie anche alla guida all’ascolto della musicologa M. Chiara Mazzi.
Gli interpreti hanno affrontato i singoli brani con sensibilità stilistica, rendendo al meglio la forte tensione espressiva della composizione. La purezza di emissione delle due soliste e la perfetta intonazione hanno favorito la comprensione del testo, sottolineandone il valore meditativo e spirituale, risolvendo con disinvoltura anche i passi tecnicamente più impervi. Il Maestro Scandali ha offerto una lettura che ha esaltato la compattezza della composizione, ritagliandone con cura i connotati musicali e artistici. Il pubblico ha accolto con prolungati applausi gli interpreti per i quali ha manifestato il suo apprezzamento anche l’Arcivescovo. “Un concerto – ha detto Monsignor Coccia – che introduce alla Settimana Santa, paradigma attraverso cui prende corpo l’esperienza della fede. I tre elementi di questo paradigma, sofferenza, morte e risurrezione, vengono riportati alla memoria dall’esecuzione che ha trasmesso il pathos del dramma di Maria”. La presidentessa di Ars Musica, Giovanna Maria Calapai Giordano, ha ricordato l’impegno dell’associazione per la valorizzazione e il restauro degli organi della città, fra cui quello della chiesa di San Giuseppe, un Callido del 1826, al quale hanno contribuito con le loro donazioni molti cittadini, oltre al Rotary Club Pesaro, Rotary Rossini e CIF comunale.