Dalla Promenade des Anglais, la via più elegante di Nizza, ai boschi di Sompiano di Borgo Pace, è il percorso di vita di Monique Gabellini, ricordati nel libro L’indelebile ricordo, (Vecchiarelli Editore 2018). Un libro importante che aiuta a capire l’amor patrio e l’amore familiare, nel tempo dell’economia globale e della rivoluzione digitale. Una memoria dedicata ai giovani. Dalla generazione che, con quei valori, ha traghettato l’Italia, paese agricolo e arretrato, tra gli otto paesi più sviluppati del mondo. Un libro che è un monito severo contro la dittatura, contro il fascismo, contro gli orrori della guerra.
I Gabellini sono in territorio francese da tempo quando nel 1940 l’Italia di Mussolini, con la Germania di Hitler, dichiara guerra alla Francia. Il Governo francese invita tutti gli italiani, sul suo territorio per lavoro, a naturalizzarsi francesi o a rimpatriare. Il nonno di Monique, Lorenzo nato nel 1862, educato nel forte amor patrio non se la sente di andare in prima linea con i francesi a sparare contro i suoi compaesani. Torna nella sua casa a Sompiano, affittata al Comune che l’ha destinata a Scuola elementare. Ritrova i compaesani che lo ospitano, ritrova il parroco don Giovanni e la Madonna del Carmine alla quale sono devoti. Monique ha 9 nove anni e con la madre parlano solo francese. Le pagine che descrivono il passaggio dalla cultura metropolitana alla cultura del bosco, sfiorano il lirismo. È il 1943 quando quegli abitanti, compreso il parroco, vengono deportati in massa dai tedeschi verso il Nord Italia, solo per il timore che dessero ospitalità ai partigiani. Il tratto di penna di Monique è di alta letteratura. Nel ricostruire l’anima della solidarietà contadina, della fede, della cultura di un popolo con radici secolari, perfezionate nelle solitudini dei boschi. Monique frequenta le pluriclassi e le medie e poi in Urbino il liceo. A Sompiano apprende virtù e buon senso dagli esempi di vita. Con la perfezione del lavoro, maschile e femminile, ad ogni età. Con la solidarietà concreta all’interno della comunità, legata ai riti cristiani di Sant’Antonio abate, delle benedizioni pasquali dei campi e delle case, alle Messe domenicali, alle veglie del Carnevale. Sono ben descritte le ragioni delle migrazioni per la ricerca di un lavoro sicuro, meglio remunerato, più decoroso, trovando nella Francia di allora, una benevola accoglienza. Un libro dedicato ai Sompianelli, che il Comune di Borgo Pace dovrebbe inserire tra i suoi cimeli per la memoria storica della città, e le Università e le scuole tenere nelle loro biblioteche, perché è una testimonianza pura della civiltà mezzadrile che si conclude con la nostra generazione. Il libro è stato presentato sabato 16 marzo a Borgo Pace, allo Spazio Metauro alle ore 17.30 da Franco Bertini e dalla sindaca Romina Pierantoni.