“I fondi europei destinati ai terremotati usati per le piste ciclabili di Pesaro”. Le parole di una signora di Muccia pronunciate lo scorso 2 marzo nel corso di una diretta televisiva su Raiuno hanno creato un vespaio di polemiche. Sul suo profilo facebook il Sindaco di Pesaro Matteo Ricci è stato lapidario: «Tutto falso. È molto grave. Abbiamo già dato mandato agli avvocati di verificare gli estremi per una querela …». La signora di Muccia, paesino a due chilometri dall’epicentro, si è poi scusata per l’errore ma telecamere spente. Ormai il can can mediatico era esploso alimentando fazioni opposte di “haters”, odiatori di professione che su internet usano parole come fossero pietre. Anche Francesco Pastorella, coordinatore dei Comitati terremoto Centro Italia si è gettato nella mischia sostenendo che i fondi europei sarebbero comunque finiti per varie iniziative turistiche nel pesarese.
Infine il Sindaco di Camerino: «Se proprio vuoi prendertela con i terremotati, caro sindaco di Pesaro, prenditela con me. Minacciare querele verso cittadini che non hanno più nulla e hanno perso tutto è cadere veramente in basso». Fin qui la cronaca. Ma davvero partiranno querele e poi le controquerele? Non lo sappiamo. Ci piace però leggere come un segno profetico la presenza della Madonna del Domo a Pesaro. La statua lignea proveniente dall’epicentro del terremoto è in questi giorni in una parrocchia di Pesaro (vedi pag. 20). Un segno di speranza che dalle rovine rinasca una comunità nuova. Un segno silenzioso capace di parlare senza odio